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martedì 28 Ottobre 2025

Valbruna: La Provincia cerca una svolta tra vincoli e protesta.

La tenuta di Valbruna nel tessuto industriale provinciale bolzanino è un obiettivo perseguito con impegno costante, lungi dall’essere una reazione tardiva.
Questo è il messaggio che traspare dalle dichiarazioni del Presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, rilasciate al termine della riunione di giunta, sullo sfondo di una vibrante protesta dei metalmeccanici di fronte al Palazzo Widmann.

La questione, complessa e delicata, si pone in un contesto di regolamentazione europea e nazionale, che impongono stringenti vincoli procedurali e interpretativi.
Kompatscher ha sottolineato come due pareri legali, uno espresso dall’avvocatura provinciale e l’altro dall’avvocatura dello Stato, abbiano convergente concluso che una trattativa diretta per il rinnovo della concessione operativa appare giuridicamente impraticabile.
Questo aspetto, cruciale, inquadra le azioni della Provincia come il tentativo di operare all’interno di un quadro normativo predefinito, cercando soluzioni compatibili con i vincoli esistenti.
Il bando europeo, quale strumento principale per la riassegnazione delle risorse e la valutazione delle proposte industriali, gioca un ruolo determinante.

Kompatscher ha evidenziato come il sistema di punteggio integrato valorizzi specificamente la continuità delle attività siderurgiche, la salvaguardia dei posti di lavoro, un elemento centrale per la comunità locale, e l’adozione di misure volte alla protezione ambientale, in linea con un modello di sviluppo sostenibile.
La Provincia, pertanto, intende massimizzare la propria competitività nel bando, focalizzandosi su questi tre pilastri fondamentali.
Un’ulteriore complicazione deriva dall’eventuale applicazione del cosiddetto “Golden Power”, uno strumento di controllo pubblico sull’economia nazionale esercitato dal Governo italiano.
Il Presidente ha chiarito che l’esercizio di tale potere è esclusivo appannaggio di Roma e che potrebbe essere invocato solo in un’ipotesi residuale: la presenza di un rischio strategico nazionale che si manifesterebbe, eventualmente, *dopo* la conclusione del bando e la valutazione delle proposte.
La competenza, quindi, non è provinciale, ma nazionale e legata a circostanze specifiche e circoscritte.

La situazione, in definitiva, si presenta come un delicato equilibrio tra imperativi economici, vincoli legali e sensibilità sociale, con la Provincia impegnata a perseguire soluzioni che garantiscano la continuità produttiva di Valbruna e la tutela del suo capitale umano, rimanendo fedele a un approccio trasparente e rispettoso delle normative vigenti.

L’azione della Provincia si configura, dunque, come un percorso complesso di negoziazione e mediazione all’interno di un contesto normativo globale.

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