La città di Venezia si erge nuovamente a custode di una tradizione secolare, inaugurando questa mattina, il 30 ottobre, un ponte votivo che ricongiunge Fondamente Nove con l’imponente ingresso monumentale del cimitero di San Michele in Isola.
L’evento, celebrato alla presenza del sindaco Luigi Brugnaro e delle autorità cittadine, si inserisce nel contesto della Commemorazione dei Defunti e del Giubileo della Speranza, un periodo di riflessione e rinnovamento spirituale.
Il ponte, un’elegante e ingegnosa soluzione ingegneristica, si fa ponte di collegamento non solo fisico, ma soprattutto simbolico.
Attraversa le acque tranquille della laguna, creando un percorso di memoria e speranza che unisce i vivi e i defunti, la comunità veneziana e la sua isola cimiteriale, in un abbraccio intimo e universale, distintivo dell’identità veneziana.
Questa operazione, più che un semplice atto amministrativo, rappresenta un profondo legame con il passato, una continuità con le radici storiche della città.
Il collegamento galleggiante, aperto al pubblico fino al 9 novembre, rievoca l’antica consuetudine del ponte di barche, praticato fino al 1950, e restituisce alla popolazione la possibilità di raggiungere il cimitero a piedi, in un momento di raccoglimento condiviso e partecipazione collettiva.
L’accesso, inizialmente riservato ai residenti e possessori della Carta Venezia Unica, si estenderà a tutti i cittadini a partire dal 3 novembre, ampliando la possibilità di partecipare a questo atto di devozione.
Durante la cerimonia inaugurale, il sindaco Brugnaro ha reso omaggio alla memoria di Valeria Solesin, la giovane studentessa veneziana vittima dell’attentato terroristico del Bataclan, un evento tragico che ricorrerà a breve, alimentando un sentimento di profonda vicinanza alla sua famiglia e all’intera comunità.
La benedizione del ponte, impartita dal monsignor Vincenzo Piasentin, Vicario Episcopale per la vita consacrata in rappresentanza del Patriarca Francesco Moraglia, sottolinea la dimensione spirituale dell’iniziativa, un momento di elevazione e di riflessione per tutti i presenti.
La struttura, lunga oltre 400 metri e larga 15, è realizzata con moduli galleggianti modulari, simili a quelli utilizzati per il ponte del Redentore, della Salute e della Venice Marathon, garantendo stabilità e sicurezza.
Un varco navigabile, con un’altezza di 3,5 metri e una larghezza di 10 metri, consente il passaggio delle imbarcazioni, preservando la vitalità del traffico acqueo che caratterizza Venezia.
Gli orari di apertura e chiusura del ponte sono stati attentamente calibrati in relazione a quelli del cimitero, per facilitare l’accesso ai visitatori.
In caso di affluenza elevata o condizioni meteorologiche avverse, la Polizia Locale potrà regolare il flusso pedonale, garantendo la sicurezza di tutti.
Più di un semplice ponte, un nuovo tassello nell’architettura urbana di Venezia, un simbolo universale della capacità umana di superare le divisioni, di trovare conforto nella spiritualità, perché, come ha sottolineato il sindaco Brugnaro, le povertà dell’uomo moderno non sono solo economiche, ma anche morali e spirituali, e la città si fa custode di valori eterni.






