La cultura lirica italiana piange la scomparsa di Francesco Ernani, figura cardine e imprescindibile interprete di un’epoca d’oro per il teatro d’opera.
A 87 anni, Ernani lascia un’eredità di profonda influenza, segnando decenni di gestione e direzione artistica che hanno contribuito a definire l’identità e la vitalità del panorama operistico nazionale e internazionale.
Nato ad Ancona, il suo percorso professionale si è rivelato un viaggio continuo alla scoperta e alla valorizzazione del patrimonio lirico.
L’ingresso nell’Arena di Verona nel 1971, in qualità di direttore amministrativo, non fu un punto di arrivo, bensì l’inizio di un’ascesa che lo vide progressivamente assumere responsabilità sempre più significative.
La sua esperienza alla Scala di Milano, a partire dal 1975, testimonia la sua capacità di navigare le complesse dinamiche di un’istituzione di tale prestigio, ricoprendo ruoli cruciali come direttore del personale e segretario generale fino al 1986.
Il ritorno all’Arena di Verona nel 1986, in veste di sovrintendente, consolidò la sua reputazione di manager capace di coniugare visione strategica e gestione operativa.
La sua leadership si distinse per un approccio attento alla qualità artistica, alla sostenibilità economica e alla relazione con il territorio, elementi che hanno contribuito a proiettare l’Arena come uno dei templi del melodramma a livello mondiale.
Successivamente, Ernani ha diretto con competenza il Teatro dell’Opera di Genova, il Maggio Musicale Fiorentino (dal 1994), e l’Opera di Roma, dove ha guidato l’istituzione dal 1999 al 2009, imprimendo un marchio distintivo caratterizzato da una ricerca di innovazione nel repertorio e nell’organizzazione degli eventi, senza mai rinunciare alla celebrazione dei capolavori del passato.
La sua leadership non si è limitata ai confini nazionali.
A partire dal 1990, Ernani ha presieduto l’Associazione internazionale dei Teatri Lirici, un ruolo di primaria importanza che gli ha permesso di promuovere lo scambio culturale e la collaborazione tra le istituzioni operistiche di tutto il mondo, contribuendo a rafforzare l’immagine dell’Italia come centro di eccellenza nel campo della lirica.
La scomparsa di Francesco Ernani rappresenta una perdita significativa per la cultura italiana, ma la sua eredità continua a ispirare le nuove generazioni di manager e artisti che si dedicano al melodramma, ricordandoci l’importanza di una gestione consapevole e appassionata per preservare e valorizzare il nostro inestimabile patrimonio operistico.