Il Festival Internazionale di Danza Contemporanea della Biennale di Venezia si appresta ad accendere i riflettori sul futuro del movimento, inaugurando il suo diciannovesimo capitolo con due spettacoli radicalmente differenti, ma uniti dalla loro esplorazione del rapporto tra corpo umano, tecnologia e spirito.
Il Teatro Malibran ospiterà la leggendaria Twyla Tharp, mentre il palcoscenico delle Tese dell’Arsenale sarà il teatro di una performance immersiva di Chunky Move, entrambi in prima europea.
La serata dedicata a Twyla Tharp è un omaggio a una carriera straordinaria, che si protrae da sessant’anni di innovazione nella danza.
La tournée, partita da Minneapolis e attraversata l’intero territorio statunitense, culmina ora in Europa, presentando un dittico che unisce la freschezza di *Slacktide*, una creazione inedita, con la riproposizione della celebre coreografia *Diabelli*, data al mondo nel 1998.
Tharp, maestra indiscussa del cross-over, è nota per la sua capacità di fondere generi apparentemente distanti, dal balletto al jazz, dalla danza contemporanea alla musica popolare, creando un linguaggio coreografico unico, energico e intellettualmente stimolante.
La sua estetica, apparentemente minimalista, cela una complessità strutturale e un’esplorazione incessante del potenziale espressivo del corpo.
In un gesto di apertura e condivisione, Tharp si cimenterà anche in un ruolo di mentore, conducendo un masterclass per i danzatori e i coreografi selezionati per l’edizione 2025 di Biennale College, trasmettendo il suo bagaglio di esperienza e la sua visione artistica.
Chunky Move, da parte sua, propone uno spettacolo che trascende i confini tradizionali della danza, proiettando lo spettatore in un futuro post-industriale dominato dalla tecnologia.
*U>N>I>T>E>D* non è semplicemente una performance, ma un’esperienza immersiva che fonde danza, arte visiva, sound elettronico e installazioni sceniche.
La compagnia australiana, pioniera nell’integrazione degli algoritmi nel processo creativo, indaga il “misticismo delle macchine”, la persistente ricerca di un’essenza spirituale anche nel cuore della tecnologia.
Sei danzatori provenienti dalla Nuova Zelanda e dall’Australia si trasformano in cyborg post-umani, figure ibride che incarnano la simbiosi tra carne e metallo.
L’utilizzo di esoscheletri robotizzati e di animatronica fornita da Creature Technology Co.
crea un’illusione di muscolatura artificiale, esplorando i limiti del corpo umano e le possibili metamorfosi che ci attendono.
*U>N>I>T>E>D* pone domande inquietanti sulla natura dell’identità, sulla definizione di umanità e sul futuro dell’esistenza in un mondo sempre più mediato dalla tecnologia, sollevando un dibattito cruciale per il nostro tempo.
La Biennale Danza, grazie al sostegno del Ministero della Cultura, della Regione del Veneto e del main sponsor Rolex, si conferma ancora una volta un laboratorio di idee e un punto di riferimento internazionale per la danza contemporanea, capace di cogliere le sfide e le opportunità del presente, proiettandosi verso un futuro ricco di innovazione e significato.