Museo Bailo: Arte e Inclusione, un Modello per Tutti

Museo Bailo: Un Laboratorio di Accessibilità Culturale per Comunità InclusivaIl Museo Luigi Bailo di Treviso si configura oggi non più come un mero contenitore di opere d’arte, ma come un ecosistema dinamico di partecipazione culturale, inaugurato ufficialmente in occasione della Giornata Nazionale della Disabilità.
Questo ambizioso progetto, finanziato attraverso i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), trascende la semplice rimozione di barriere fisiche per abbracciare una visione olistica di accessibilità, mirando a disinnescare ostacoli sensoriali, cognitivi, generazionali e culturali.

L’iniziativa, promossa dai Musei Civici trevigiani, si pone come modello replicabile per altre istituzioni, ridefinendo il ruolo del museo nell’era dell’inclusione.
Il sindaco Mario Conte ha sottolineato come questa trasformazione rappresenti un passo rivoluzionario verso una cultura veramente accessibile, un’opportunità unica per la comunità di co-creare uno spazio aperto e fruibile a tutti, a prescindere dalle proprie capacità o background.

L’esperienza museale è stata radicalmente ripensata per rispondere alle esigenze di un pubblico diversificato.
Una mappa tattile a rilievo, disponibile all’ingresso, facilita l’orientamento e guida i visitatori attraverso percorsi multisensoriali.

Al piano terra, un’intera sala è interamente dedicata al percorso tattile, un vero e proprio “laboratorio di percezione”, dove venti riproduzioni in tre dimensioni, realizzate con gli stessi materiali degli originali (terracotta, gesso, bronzo), invitano al contatto diretto e alla scoperta sensoriale.
Dal sublime “Venere che esce dal bagno” di Canova alle figure evocative di Arturo Martini, passando per le opere di Apollonio, Cacciapuoti, Rossi, il percorso offre una nuova prospettiva sulle opere più significative del museo.

L’attenzione ai giovani visitatori è testimoniata dall’allestimento di una sala dedicata ai più piccoli, con arredi ad hoc e un touch screen interattivo per un approccio ludico e coinvolgente all’arte.
Al primo piano, un’innovativa installazione multimediale proietta le opere su una tenda speciale, creando un ambiente immersivo e interattivo.
La fruibilità del museo è ulteriormente amplificata da una app dedicata, accessibile e progettata per rispondere a diverse esigenze: testi e audioguide personalizzate (approfondite, sintetiche, semplificate, in LIS, per non vedenti, Easy to Read).
Schede consultabili in Comunicazione Alternativa Aumentativa (CAA) e pannelli esplicativi con testo ingrandito e in Braille arricchiscono l’esperienza.
L’inconfondibile colore rosso dei piedistalli, che ospitano le riproduzioni tattili, segnala immediatamente le opere accessibili a tutti, incluse le persone con mobilità ridotta.

Sono state ideate cinque visite tematiche guidate – Scultura, Animali, Moda, Ritratti, Vita quotidiana – per offrire diversi livelli di approfondimento e interesse.

Il progetto non si limita all’accessibilità fisica e sensoriale, ma si estende alla conoscenza e alla comprensione, con la creazione di libri tattili che narrano la storia del fondatore Luigi Bailo e dello scultore Arturo Martini.

L’iniziativa è il risultato di un ampio processo di collaborazione, che ha coinvolto istituzioni locali e nazionali, dal Disability Manager del Comune di Treviso, Rodolfo Dalla Mora, al Tavolo Provinciale delle Disabilità, passando per il Museo Tattile Statale Omero di Ancona, l’ULSS n.2, le sezioni provinciali di Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Ente Nazionale Sordi e Anffas.

Il coinvolgimento di istituti scolastici di ogni ordine e grado, Ipab e centri per anziani, testimonia l’impegno a creare una cultura inclusiva che abbraccia tutte le fasce di età e le abilità.
Un ricco calendario di attività, a partire dal 6 dicembre, invita a scoprire le nuove vesti del Museo Bailo e a celebrare l’arte come diritto di tutti.

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