sabato 2 Agosto 2025
21.1 C
Venezia

Pascoli, un viaggio nell’anima: anteprima a Venezia

Nel vento autunnale del 1912, un treno si fa strada da Bologna, non un convoglio qualunque, ma una processione silenziosa che veleggia sul lutto nazionale.

È il corteo funebre di Giovanni Pascoli, poeta sensibile e tormentato, la cui scomparsa scuote l’Italia.

A bordo, un mosaico umano: studenti affranti, figure istituzionali in lutto, parenti stretti, tra cui la sorella Maria, soprannominata Mariù, custode di un passato doloroso e di un affetto indissolubile.

“Zvanì – Il Romanzo Famigliare di Giovanni Pascoli”, il tv movie di Giuseppe Piccioni, emerge da questo momento storico, svelando un affresco intimo e complesso della vita del poeta, anticipato in anteprima a Venezia, nella sezione ‘Confronti’ delle Giornate degli Autori.
Realizzazione Rai Fiction e MeMo Films, il progetto si configura come un’opera corale, frutto della penna di Sandro Petraglia, arricchita dalla collaborazione di Lorenzo Bagnatori ed Eleonora Bordi.

Il cast, un intreccio di talenti, vede Federico Cesari impersonare il poeta, Benedetta Porcaroli nei panni di una figura chiave, Liliana Bottone e Luca Maria Vannuccini offrire interpretazioni intense, mentre Riccardo Scamarcio e Margherita Buy, in ruoli di particolare impatto, ampliano la profondità emotiva della narrazione.

L’uscita nelle sale cinematografiche, programmata per il 2 ottobre, seguirà l’anteprima veneziana, per poi concludersi con la trasmissione su Rai 1.
Attraverso la prospettiva di Mariù, il racconto si snoda nei meandri dell’esistenza pascoliana, illuminando le ombre e le luci di un percorso segnato da traumi infantili.
L’assassinio del padre, evento traumatico che incide profondamente nella sua psiche, segna l’inizio di una vita precaria e costellata di difficoltà economiche.

L’impegno politico, spesso in contrasto con le sue posizioni interiori, emerge come un aspetto cruciale della sua evoluzione intellettuale, così come il rapporto conflittuale con Giosuè Carducci, figura dominante nel panorama letterario dell’epoca.

Nonostante le avversità, Pascoli riesce a laurearsi, un traguardo che lo riconcilia, almeno temporaneamente, con le sorelle, un legame fraterno tanto vitale quanto complicato.

La convivenza, tuttavia, si rivela un terreno minato da dinamiche tese e contrastanti.

Ida, spirito libero e desiderosa di indipendenza, sceglie di abbandonare la protezione del fratello per intraprendere un percorso personale.
Giovanni, acclamato dal pubblico ma dilaniato da un’inquietudine interiore, si ritira con Mariù a Castelvecchio, rifugio idilliaco che cela un’anima tormentata.
Il viaggio verso la sepoltura, il momento culminante del racconto, si trasforma in un’esperienza surreale, un limbo onirico dove il confine tra realtà e immaginazione si dissolve.
Apparizioni enigmatiche, echi di poesie mai scritte, visioni fugaci: l’ultimo viaggio di Pascoli si configura come un viaggio nell’inconscio, un’esplorazione del dolore e della memoria che risuona con la sua opera poetica.

“Zvanì” non è solo un biopic, ma un’immersione profonda nell’animo di un poeta, un tentativo di comprendere le radici della sua sensibilità e il significato della sua eredità.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -