lunedì 8 Settembre 2025
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Venezia 79: Cinema, Riflessioni e un Messaggio per il Mondo

La decisione della giuria della 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, come emerge dalle dichiarazioni di Alberto Barbera, direttore artistico dell’evento, si configura come un atto di bilanciamento tra l’imprescindibile valore cinematografico e la necessità di rispecchiare le complesse sfumature del nostro tempo.
Il Leone d’oro assegnato a “Father Mother Sister Brother” di Jim Jarmush e il Leone d’argento a “The Voice of Hind Rajab” di Kaouther Ben Hania non sono casuali, ma testimoniano un’attenta riflessione su come il cinema possa, e debba, confrontarsi con le tematiche urgenti che permeano la coscienza collettiva.
La premiazione di Jarmush, cineasta americano noto per il suo approccio contemplativo e per la sua capacità di cogliere l’essenza della condizione umana attraverso l’osservazione distaccata, sottolinea l’importanza di un cinema capace di trascendere i confini geografici e culturali, proponendo una visione universale dell’esistenza.

“Father Mother Sister Brother” incarna questo ideale, offrendo uno sguardo intimo e sensibile su una famiglia giapponese, un ritratto che si rivela profondamente toccante nella sua semplicità e nel suo rispetto per le diversità.
Il Leone d’argento a Kaouther Ben Hania, autrice tunisina, assume un significato ancora più pregnante nel contesto attuale.
“The Voice of Hind Rajab” è un film coraggioso e commovente che affronta direttamente la questione del conflitto israelo-palestinese, mettendo al centro la voce di una giovane ragazza palestinese e la sua famiglia, intrappolata in una spirale di violenza e incertezza.
L’opera non si limita a rappresentare la tragicità della situazione, ma cerca di offrire una prospettiva umana e compassionevole, invitando lo spettatore a riflettere sulle conseguenze devastanti del conflitto e sulla necessità di un dialogo costruttivo.
La scelta di premiare un film che si confronta apertamente con una tematica così delicata, in un momento storico caratterizzato da forti tensioni geopolitiche, rivela la volontà della giuria di conferire un ruolo attivo al cinema, non solo come forma di intrattenimento, ma anche come strumento di sensibilizzazione e di denuncia.

Contrariamente a voci infondate, non vi sono state contestazioni all’interno della giuria.

Il dibattito è stato intenso e approfondito, improntato al rispetto reciproco e alla volontà di raggiungere un verdetto condiviso, che rispecchiasse al meglio la complessità delle opere presentate e le sfide del nostro tempo.

Alberto Barbera, guardando al futuro, esprime un profondo impegno a garantire che la prossima edizione della Mostra di Venezia mantenga il livello di eccellenza raggiunto quest’anno, una sfida ambiziosa che richiede dedizione e visione strategica.
L’idea di un rinnovo biennale al termine del suo mandato appare secondaria rispetto all’urgenza di consolidare il successo attuale e di proiettare la Mostra di Venezia come uno dei più importanti eventi cinematografici del mondo.

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