Pedaggi congelati: Autostrade Alto Adriatico investe 1,89 miliardi

Autostrade Alto Adriatico conferma il suo impegno verso gli utenti, annunciando la rinuncia all’aumento dei pedaggi previsto per il 2026.
Questa scelta, che si discosta dalle tendenze generali del settore autostradale, riflette una filosofia aziendale orientata al mantenimento di tariffe competitive e alla massimizzazione del valore per i viaggiatori.

La decisione è intrinsecamente legata all’evoluzione del Piano Economico-Finanziario e del Piano Finanziario Regolatorio, documenti cardine che delineano la strategia di sviluppo a lungo termine della società.
Il Piano, che si estende fino al 2053, prevede un ingente investimento di 1,895 miliardi di euro destinato a cruciali interventi infrastrutturali.

In particolare, una quota significativa, pari a 870 milioni di euro, è dedicata al completamento della terza corsia dell’autostrada A4, un’opera strategica per la viabilità del Nord-Est.
Il tratto San Donà di Piave-Portogruaro, recentemente oggetto di aggiudicazione, rappresenta un tassello fondamentale di questo ambizioso progetto, volto a migliorare la fluidità del traffico e ridurre i tempi di percorrenza.
Autostrade Alto Adriatico, responsabile della gestione di arterie vitali come la tratta Venezia-Trieste, ha registrato un anno di significativa crescita.

Le proiezioni indicano un volume di transiti di 54 milioni nel 2025, un dato che testimonia la crescente importanza dell’infrastruttura per l’economia regionale e il turismo.

Questo incremento, un balzo in avanti rispetto ai 2 milioni in più registrati nell’anno precedente e ai 4 milioni rispetto al 2023, evidenzia una dinamica di crescita sostenuta, in netto contrasto con i 20 milioni di transiti contabilizzati nel 2002.
L’aumento riflette sia il recupero post-pandemico, sia un incremento della domanda di mobilità legato all’attrattività del territorio servito.
La rinuncia all’aumento dei pedaggi, in un contesto inflazionistico, testimonia la volontà di Autostrade Alto Adriatico di bilanciare le esigenze di investimento con la tutela del potere d’acquisto degli utenti, contribuendo a rafforzare il rapporto di fiducia con la comunità locale e a consolidare il proprio ruolo di pilastro fondamentale per la connettività e lo sviluppo del Nord-Est italiano.
La decisione non solo riduce l’impatto economico sui commuters e sui viaggiatori, ma segnala una visione aziendale focalizzata sulla responsabilità sociale e sulla creazione di valore condiviso.

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