venerdì 29 Agosto 2025
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Vendemmia 2025 in Veneto: raccolto in crescita e nuove sfide

La vendemmia 2025 in Veneto si configura come un capitolo denso di promesse per il settore vitivinicolo regionale, delineando un quadro di produzione stimata attorno ai 14 milioni di quintali, in crescita rispetto all’anno precedente, con un incremento previsto tra il 3% e il 5%.
Queste proiezioni, elaborate congiuntamente da Veneto Agricoltura, Regione, Arpav e Crea, emergono da un’analisi approfondita di fattori agronomici, climatici ed economici, testimoniando la resilienza e l’adattabilità di un sistema complesso.
L’annata trae beneficio dall’entrata in piena produzione di nuovi vigneti, risultato di investimenti strategici volti ad ampliare l’offerta e a diversificare la produzione.

Nonostante la presenza di eventi meteorologici avversi, quali temporali e grandinate localizzate, il clima ha generalmente favorito uno sviluppo vegetativo regolare e ha preservato lo stato sanitario delle piante, elementi cruciali per la qualità delle uve.

L’assessore all’agricoltura, Federico Caner, ha sottolineato come la vendemmia 2025 si presenti con aspettative di eccellenza sia in termini di quantità che di qualità, riconoscendo al contempo le sfide poste dal contesto internazionale.
Il mercato globale del vino, infatti, è caratterizzato da una contrazione dei consumi e dall’introduzione di barriere tariffarie, elementi che impongono una riflessione strategica sull’intero ciclo produttivo.
In questo scenario, la Regione Veneto guarda con particolare attenzione al “Pacchetto Vino” dell’Unione Europea, un quadro normativo che introduce strumenti innovativi per la gestione dell’offerta, la mitigazione del rischio di surplus produttivo e la promozione di nuove tendenze di consumo, come la crescente domanda di vini a basso contenuto alcolico e l’interesse per il turismo enogastronomico.

Le prime fasi della vendemmia sono già iniziate per le varietà precoci, in particolare Pinot e Chardonnay, destinate alla produzione di spumanti.
La raccolta della Glera, l’uva alla base del Prosecco, è prevista per il 5 settembre, seguita da Merlot (dal 10 settembre), Corvina (dal 17 settembre), Garganega e le altre varietà che incarnano l’identità vitivinicola veneta (dal 23 settembre).

L’analisi provinciale rivela una distribuzione variabile delle previsioni.

Belluno si attesta su livelli simili a quelli del 2024 (+1%), mentre Padova e Rovigo mostrano un incremento significativo fino al +10% per Glera, Pinot grigio, Merlot e Cabernet.

Treviso, pur mantenendo una produzione stabile, registra un lieve aumento del Pinot grigio (+2%) e una diminuzione della Glera (-3%).

La Glera, invece, registra un incremento nel Veneziano (+5%), affiancata da un aumento dello Chardonnay (+3%), mentre il Pinot grigio subisce un calo (-3%).

Vicenza e Verona si preparano ad accogliere un’annata particolarmente favorevole, con aumenti fino al +15% per Merlot e un +10% per Corvinone e Garganega, a testimonianza della sinergia tra tradizione, innovazione e territorio.

La diversificazione dei risultati a livello provinciale riflette la variabilità microclimatica e le differenti pratiche agricole adottate, contribuendo a delineare un mosaico di eccellenze che caratterizza il panorama vitivinicolo veneto.

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