Venezia, crocevia di Maestria e Innovazione: il Salone dell’Alto Artigianato Italiano celebra un patrimonio in evoluzioneAll’Arsenale, la terza edizione del Salone dell’Alto Artigianato Italiano si apre come un vibrante manifesto del saper fare italiano, un evento che trascende la semplice esposizione di prodotti per divenire un vero e proprio laboratorio di idee e un catalizzatore di nuove prospettive.
Dalle storiche Tese delle Nappe a San Cristoforo, passando per la Tesa 100 e la 113, 161 espositori provenienti da ogni angolo d’Italia offrono un panorama straordinario di eccellenze artistiche e manifatturiere, estendendosi oltre le tradizionali categorie di gioielleria, scultura, arredamento e tessitura.
Si spazia dalla rilegatura artistica alla liuteria, dall’alta sartoria alla cartapesta, dalla lavorazione del vetro soffiato alla robotica applicata alla micro-produzione.
L’evento, inaugurato dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e dal viceministro al ministero delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini, è stato concepito come un ponte fra la profonda radice del patrimonio artigianale italiano e le sfide del futuro.
Non si tratta di una mera conservazione del passato, ma di una sua reinterpretazione dinamica, alimentata dalla creatività e dalla capacità di innovazione.
Il viceministro Valentini ha sottolineato un dato cruciale: il tessuto economico italiano è composto da un vasto numero di piccole e micro imprese, spesso inaspettatamente all’avanguardia nell’adozione di tecnologie sostenibili e nell’integrazione dell’intelligenza artificiale.
Questa capacità di coniugare tradizione e modernità si riflette anche nell’attrattiva del settore artigianale tra i giovani, con un quarto delle nuove imprese guidate da under 35 e un significativo 40% di giovani che vedono nel mestiere manuale un futuro stimolante.
Un segnale importante, che confuta l’immagine di un’economia artigiana relegata al passato.
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha richiamato l’importanza della sostenibilità, evidenziando come l’artigianato possa rappresentare un modello virtuoso, capace di coniugare qualità, estetica e rispetto per l’ambiente.
Un approccio che si integra perfettamente con la visione di un turismo responsabile e consapevole, in grado di valorizzare il territorio senza comprometterne l’integrità.
Quest’anno, la Tesa 100 si configura come uno spazio inedito dedicato al dialogo tra manualità e immaginazione, mentre la Tesa 113 ospiterà progetti speciali curati da Muve Academy, un’iniziativa promossa dalla Fondazione Musei Civici di Venezia che mira a creare un legame più stretto tra arte, cultura e comunità.
L’iniziativa, promossa dal Comune di Venezia e organizzata da Vela spa, si inquadra all’interno del più ampio progetto “Venezia e la sua laguna”, un’iniziativa strategica sostenuta dal Ministero del Turismo volta a gestire e valorizzare i flussi turistici, a salvaguardare il patrimonio Unesco e a rilanciare l’economia dei comuni lagunari.
Il Salone dell’Alto Artigianato, dunque, si presenta non solo come un evento culturale di spicco, ma anche come un motore di sviluppo economico e sociale per l’intera regione, un simbolo del valore inestimabile del sapere fare italiano e della sua capacità di reinventarsi continuamente.