Il tema dell’autonomia e dell’autogoverno continua a scottare con accese discussioni tra il Governo centrale e le periferie amministrative. La quarta edizione del Festival delle Regioni e delle Province autonome, che si è svolta a Venezia fino a martedì, ha rappresentato un momento di dibattito aperto sui rapporti fra centro e periferia. L’evento, che ha accolto presidente e ministri, nonché il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni in chiusura, si proponeva di animare il cento storico lagunare con dibattiti ma anche con il Villaggio delle Regioni, una rappresentazione visiva delle diversità territoriali.Secondo Luca Zaia, presidente della Regione del Veneto e convocatore dell’evento, l’obiettivo è quello di fare un percorso “insieme”, portando proposte che possano migliorare la vita dei cittadini. Una delle priorità è il processo di autonomia, su cui si vuole continuare a investire.Per Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni e del Friuli-Venezia Giulia, si tratta di una riflessione sul futuro del Paese, partendo dalle esigenze dei territori e dalla capacità amministrativa degli stessi. “Non ci affacciamo sui problemi contingenti”, afferma Fedriga, “ma diamo visione prospettica al Paese”.Nell’ambito di questi dibattiti, è emerso il tema dei punti critici del rapporto centro-periferia. Il presidente campano Vincenzo De Luca ha denunciato che da Roma si parlano delle Regioni senza mai averle realmente conosciute. Gli esponenti parlamentari, sostiene De Luca, dovrebbero rappresentare il popolo ma in realtà sono “anime morte”.
La quarta edizione del Festival delle Regioni e delle Province autonome: dibattiti aperti sui rapporti tra centro e periferia
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