sabato 20 Settembre 2025
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Ponte Messina: UE chiede chiarimenti, Bonelli attacca Meloni

La recente corrispondenza proveniente dall’Unione Europea ha inasprito il confronto con l’Italia in merito al Ponte sullo Stretto di Messina, evidenziando criticità procedurali cruciali e sollecitando chiarimenti dettagliati in merito all’osservanza dei vincoli ambientali europei.

Questa comunicazione, a cui se ne aggiunge una precedente in risposta a un’indagine sugli appalti, si colloca in un contesto di crescenti tensioni, amplificate dalle dichiarazioni di trionfo di esponenti politici nazionali.
Durante un evento elettorale a Mestre, Angelo Bonelli, rappresentante di Avs, ha sottolineato come l’approvazione della delibera da parte del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (Cipess) sollevi interrogativi significativi.
Bonelli ha rivolto un’accusa diretta alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, mettendo in discussione la legittimità della delibera stessa, considerata alla luce della presunta consapevolezza del governo riguardo alle problematiche legate alla conformità ambientale europea.

L’episodio si inserisce in un quadro più ampio di complesse dinamiche che intrecciano ambizioni infrastrutturali, imperativi ambientali e responsabilità politiche.
Il Ponte sullo Stretto, opera infrastrutturale di portata storica, si trova al centro di un dibattito acceso, non solo per le sue implicazioni economiche e sociali, ma anche per il suo impatto sul delicato ecosistema dello Stretto e dell’area circostante.
La lettera dell’Unione Europea non è semplicemente una contestazione burocratica, ma un segnale di allarme che evidenzia la necessità di un’analisi approfondita e trasparente delle procedure di valutazione ambientale strategica (VAS).
La conformità alle direttive europee in materia di protezione ambientale non è un optional, ma un obbligo giuridico che incide sulla validità stessa della delibera approvata.
Le criticità sollevate riguardano la potenziale incompatibilità del progetto con la direttiva Habitat, che mira alla conservazione della biodiversità e alla protezione degli habitat naturali.

La presenza di aree protette, specie minacciate e ecosistemi fragili rende l’impatto ambientale del Ponte un tema particolarmente sensibile.
La richiesta di chiarimenti dell’Unione Europea implica una verifica rigorosa della corretta applicazione delle procedure di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) e VAS, e potrebbe portare a sanzioni finanziarie o all’obbligo di sospendere o modificare il progetto.

L’accusa mossa da Bonelli alla Presidente Meloni implica un controllo politico più ampio, volto a stabilire se il governo abbia agito in buona fede e con la dovuta diligenza nell’approvazione della delibera, o se abbia deliberatamente ignorato o minimizzato i rischi ambientali.
La questione solleva interrogativi sulla responsabilità politica in caso di violazione delle normative europee e sulle conseguenze per l’immagine dell’Italia a livello internazionale.

Il dibattito si configura dunque come un momento cruciale per il futuro del Ponte sullo Stretto e per la coerenza delle politiche ambientali italiane.

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