domenica 19 Ottobre 2025
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Caos e feriti: ultrasVerona e Pisa, indagine aperta.

La partita Pisa-Verona, prevista per il pomeriggio, è stata preceduta da un’escalation di violenza che ha visto coinvolti ultras di entrambe le tifoserie, lasciando un bilancio di feriti e aprendo un’indagine complessa per le forze dell’ordine.
Due sostenitori del Verona sono stati trasportati al pronto soccorso dell’ospedale di Pisa, presentando lesioni compatibili con ferite lacerocontuse, trauma cranico e contusioni, alcune delle quali giudicate di entità lieve ma che richiedono comunque attenzione medica.
L’eziologia precisa di tali lesioni – se derivanti da scontri diretti con gli ultras pisani o conseguenti all’intervento delle forze dell’ordine – resta al momento oggetto di chiarimenti.
Le dinamiche che hanno portato allo scontro, verificatosi in un’area urbana periferica ma in prossimità dell’impianto sportivo, suggeriscono una pianificazione e una mobilità oculata da parte della tifoseria veronese.
Si presume che un gruppo di circa duecento ultras del Verona, provenienti presumibilmente da treno, abbia sfruttato la stazione secondaria di Pisa San Rossore, apparentemente non presidiata, per eludere i controlli e raggiungere l’area dello stadio.
La rapidità con cui il gruppo si è compattato e la sua capacità di irrompere in prossimità dell’impianto, prima della chiusura dei varchi d’accesso, indicano una preparazione meticolosa e una volontà di aggirare le misure di sicurezza.
Il caos scatenato dalla collisione tra le due tifoserie ha avuto ripercussioni anche su persone estranee alla dinamica principale: due cittadini stranieri, un inglese e un francese, giunti in compagnia dei tifosi veronesi e presumibilmente membri di gruppi ultras esteri gemellati, hanno riportato lesioni alla testa e al viso.

L’appartenenza di questi due individui alla tifoseria veronese è confermata dal possesso della tessera del tifoso.

La presenza di elementi stranieri sottolinea la dimensione transnazionale di certi fenomeni di violenza legati al calcio, che trascendono i confini nazionali e coinvolgono reti di affiliazioni e solidarietà tra tifoserie di diversa provenienza.
Per sedare la sommossa e disperdere i gruppi di ultras, le forze dell’ordine hanno fatto ricorso all’utilizzo di lacrimogeni.
La manovra ha costretto i tifosi pisani a rientrare nell’area di prefiltraggio riservata ai sostenitori di casa, mentre gli ultras veronesi sono stati isolati in un piazzale, dove è stata avviata un’operazione di identificazione sistematica.

Le conseguenze legali per i responsabili degli atti di violenza sono quasi inevitabili: per molti di loro si profila l’applicazione del Daspo (Divieto di Accesso ai Manifestazioni Sportive), una misura restrittiva volta a limitare la frequentazione degli eventi sportivi.

La Digos (Divisione Investigativa della Polizia di Stato) ha avviato indagini approfondite per accertare le responsabilità individuali e ricostruire il quadro complessivo degli eventi.

L’episodio solleva interrogativi sulla gestione della sicurezza negli eventi sportivi, sulla capacità di prevedere e prevenire situazioni di conflitto e sulla necessità di rafforzare i controlli e le misure di prevenzione.

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