La cerimonia in Regione Veneto ha celebrato una figura imprescindibile dello sport paralimpico italiano: Francesca Porcellato, insignita del prestigioso Leone di Vetro, un riconoscimento che va ben oltre il mero valore agonistico.
La sua parabola atletica rappresenta un potente monito contro ogni forma di limitazione, un esempio luminoso di come la resilienza, la dedizione e il talento possano generare risultati straordinari e ispirare un’intera nazione.
Luca Zaia, Presidente della Regione, ha sottolineato come la carriera di Porcellato incarni i valori fondamentali dello sport: l’impegno costante, la ricerca dell’eccellenza e la capacità di abbattere barriere, sia fisiche che mentali.
La “rossa volante” di Castelfranco Veneto non è solo una campionessa, ma un simbolo di inclusione, un’icona capace di trasmettere un messaggio universale di speranza e determinazione.
Il suo percorso, costellato di tre ori paralimpici (tra atletica estiva e sci di fondo), quattro argenti, sette bronzi, dodici titoli mondiali e una settantina di maratone tra le più prestigiose del mondo, testimonia una tenacia e una versatilità eccezionali.
Porcellato, esordita alle Olimpiadi di Seul nel 1988 e successivamente portabandiera azzurra a Pechino, ha concluso la sua esperienza nella Nazionale dopo i Giochi di Parigi, lasciando un’eredità sportiva impressa indelebilmente nella storia.
La sua capacità di reinventarsi, transitando con successo tra discipline diverse, dimostra un’intelligenza tattica e una profonda comprensione del proprio corpo e delle proprie potenzialità.
Il Leone di Vetro assume un significato ancora più profondo alla vigilia dei Giochi di Milano-Cortina, evento che vedrà l’Italia protagonista nel panorama sportivo mondiale.
Zaia ha enfatizzato come Porcellato, con la sua carriera esemplare, rappresenti l’atleta per eccellenza, un modello di riferimento per tutti i giovani atleti che si preparano a competere.
Commossa e grata, Francesca Porcellato ha espresso la sua profonda emozione per il riconoscimento ricevuto, sottolineando l’importanza del supporto inestimabile di numerose persone che hanno accompagnato il suo percorso.
Un ringraziamento particolare è stato riservato al marito, che ha ricoperto il ruolo di allenatore, condividendo con lei gioie e sfide di una carriera intensa e appagante.
L’evento si configura come un omaggio a una leggenda vivente dello sport italiano, un esempio di come la passione, la dedizione e la resilienza possano trasformare i limiti in opportunità straordinarie, arricchendo non solo il mondo dello sport, ma l’intera società.