08 febbraio 2025 – 12:45
Il 7 gennaio di un anno fa, una tragica vicenda si consumò con la morte di un detenuto che aveva lamentato tosse, febbre e malessere generale per sei giorni. Ora tre medici che lo avevano visitato sono sotto inchiesta e rischiano il processo. Si tratta di Zakaria Abdalla Jabur Mutlag, difeso dall’avvocato Alberto Bazzani; Edoardo Tappari, assistito dall’avvocato Roberto Rossi; e Giovanni Dal Vecchio, medico della cooperativa Cm Service con la difesa dell’avvocato Roberto Longhin. La pm di Ivrea, Valentina Bossi, ha concluso le indagini sulla morte del detenuto di 47 anni, insegnante di educazione fisica di Casalnoceto Alessandria, condannato a 18 anni per l’omicidio del padre Antonello avvenuto il 27 settembre 2019.L’accusa nei confronti dei medici ipotizza una negligenza professionale nell’esercizio della sanità. Tappari è anche accusato di falsificazione per non aver redatto alcun referto medico. I tre dottori avevano visitato il detenuto in momenti diversi. Secondo l’accusa, il dottor Mutlag non avrebbe effettuato una visita nonostante i sintomi riportati dal detenuto da tre giorni. Dopo quattro giorni senza miglioramenti, Pagani Pratis fu visitato da Tappari che prescrisse una terapia antibiotica tre volte al giorno, antinfiammatori due volte al giorno e mucolitici Frobemucil una volta al giorno.Nonostante le cure prescritte, le condizioni del detenuto peggiorarono e il 6 gennaio fu visitato nuovamente nell’infermeria della prigione da Giovanni Dal Vecchio che lo assistette sia al mattino che nel pomeriggio. Tuttavia, il detenuto venne fatto rientrare in cella dove rimase fino alla sua morte avvenuta la mattina successiva.
