Questa mattina, intorno alle 8, un’improvvisa nube di colore giallastro ha sorpreso la cittadina di Guastalla, nella provincia di Reggio Emilia. Inizialmente si pensava che si trattasse di cloro, ma in realtà si è rivelata essere una combinazione di acido solforico e altre sostanze chimiche provenienti da un impianto privato situato vicino a numerose scuole. La diffusione della nube ha causato sintomi come tosse e lacrimazione tra gli abitanti, in particolare tra i giovani studenti, che ammontano a circa 2mila persone.La sindaca Camilla Verona ha segnalato che ci sono stati circa 150 casi di intossicazione, con la maggior parte dei pazienti ricoverati presso il pronto soccorso locale e negli ospedali delle città limitrofe. Fortunatamente la situazione sembra essere sotto controllo e i ragazzi stanno lentamente tornando in classe dopo aver ricevuto le cure necessarie.L’episodio ha messo in evidenza l’importanza della sicurezza negli impianti industriali e della prevenzione degli incidenti ambientali. È fondamentale adottare misure rigorose per evitare il ripetersi di simili eventi e garantire la tutela della salute pubblica. La comunità locale dovrà ora affrontare le conseguenze dell’accaduto e lavorare insieme per prevenire futuri rischi per la salute e l’ambiente.
Emergenza a Guastalla: nube tossica mette in pericolo la salute pubblica
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