martedì 29 Luglio 2025
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Virus del Nilo Occidentale: Allarme Italia, quattro decessi

L’Italia affronta un preoccupante aumento dei decessi legati al virus del Nilo Occidentale, portando il bilancio delle vittime dall’inizio dell’anno a quattro.
Questa escalation, che si configura come un campanello d’allarme per la sanità pubblica, segue un andamento stagionale tipico, ma con una gravità accentuata dalla vulnerabilità di una popolazione anziana e spesso affetta da comorbidità.
Il primo decesso, verificatosi in Piemonte nei mesi precedenti, aveva preannunciato una stagione potenzialmente critica.

L’evento successivo, che ha visto la perdita di una donna ottantaduenne a Latina il 20 luglio, ha evidenziato la diffusione del virus in aree costiere, in particolare nel Lazio.
I due decessi più recenti, localizzati rispettivamente nel Lazio e in Campania, consolidano questa tendenza e sottolineano la necessità di una risposta coordinata a livello nazionale.

La vittima del Lazio, un uomo di settantacinque anni, era stata ricoverata presso l’Istituto Spallanzani di Roma, un centro di eccellenza nella diagnosi e nel trattamento di malattie infettive.

Le sue condizioni preesistenti, aggravate da un trapianto cardiaco e da altre patologie croniche, hanno reso il suo organismo particolarmente suscettibile alle conseguenze del virus.
Il suo recente soggiorno a Baia Domizia, località balneare in provincia di Caserta, suggerisce una possibile via di trasmissione legata all’esposizione a zanzare infette.
L’altro decesso, verificatosi in Campania, ha riguardato un uomo di ottant’anni originario di Maddaloni, anch’egli affetto da gravi patologie pregresse.
Questo evento sottolinea come il virus del Nilo Occidentale possa rappresentare un pericolo significativo per soggetti fragili, esacerbando condizioni di salute già compromesse.

Un ulteriore anziano, anch’egli residente a Maddaloni, è attualmente ricoverato nello stesso ospedale di Caserta, in attesa di ulteriori accertamenti e cure.
Il virus del Nilo Occidentale è trasmesso all’uomo attraverso la puntura di zanzare Culex infette, che a loro volta si contaminano nutrendosi di uccelli portatori del virus.

L’aumento dei casi umani è spesso correlato a fattori ambientali, come temperature elevate che favoriscono la proliferazione delle zanzare, e alla presenza di uccelli selvatici infetti.
La prevenzione rimane la strategia più efficace per contrastare la diffusione del virus.

Misure di protezione individuale, come l’uso di repellenti, l’abbigliamento protettivo e la rimozione di ristagni d’acqua dove le zanzare possono riprodursi, sono fondamentali.

Parallelamente, sono necessarie azioni di controllo della zanzara, con interventi mirati alle aree a rischio e campagne di sensibilizzazione rivolte alla popolazione.
La sorveglianza epidemiologica e il monitoraggio della presenza del virus negli uccelli selvatici sono altresì cruciali per anticipare e contenere eventuali focolai.
L’importanza di una comunicazione trasparente e tempestiva da parte delle autorità sanitarie è essenziale per informare la popolazione e promuovere comportamenti responsabili.

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