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Caso Sharon Verzeni: al centro la perizia psichiatrica.

La sentenza in corso a Bergamo, relativa alla tragica scomparsa di Sharon Verzeni, si concentra su un elemento cruciale che ne determina la valutazione giuridica: la capacità di intendere e di volere di Moussa Sangare, l’uomo imputato per l’omicidio.

La barista trentatreenne fu brutalmente assassinata a coltellate nella quieta cornice di Terno d’Isola, nel corso della notte del 30 luglio dell’anno precedente, mentre si dedicava a una corsa mattutina.
La valutazione della responsabilità penale di Sangare è passata attraverso un’approfondita perizia psichiatrica, affidata alla dottoressa Giuseppina Paulillo, figura di spicco nel campo della psicopatologia forense e direttrice dell’Unità operativa complessa ‘Residenze psichiatriche e psicopatologia forense’ dell’Ausl di Parma.
La decisione di avvalersi della sua competenza è stata assunta dalla presidente della Corte d’Assise, Patrizia Ingrascì, il 18 marzo, in risposta alla necessità di una valutazione specialistica e imparziale che potesse chiarire lo stato mentale dell’imputato al momento del fatto.

La questione della capacità di intendere e di volere, cardine del diritto penale, implica la verifica se, al momento dell’azione, l’imputato fosse in grado di comprendere la natura illecita del proprio comportamento e di controllarlo.

L’incapacità di agire secondo ragione e volontà, derivante da disturbi mentali o altre condizioni patologiche, può portare all’esclusione o alla diminuzione della responsabilità penale.
La perizia della dottoressa Paulillo, quindi, non si limita a un mero accertamento dello stato psichiatrico di Sangare, ma si pone come un’indagine complessa che mira a ricostruire il contesto cognitivo ed emotivo che ha preceduto e accompagnato il gesto violento.

La valutazione tiene conto di elementi quali la storia personale dell’imputato, eventuali precedenti disturbi psichiatrici, l’influenza di sostanze stupefacenti, e la dinamica degli eventi che hanno portato all’omicidio.
L’esito della perizia avrà un impatto significativo sulla decisione finale della Corte d’Assise, influenzando la determinazione della pena e, potenzialmente, l’applicazione di misure di sicurezza in sostituzione della condanna.

La vicenda di Sharon Verzeni, tragicamente interrotta, solleva, dunque, interrogativi profondi sulla fragilità della mente umana e sulla difficoltà di conciliare giustizia e comprensione di fronte a un atto di violenza di tale gravità.
La perizia psichiatrica si configura, in questo contesto, come uno strumento essenziale per operare una scelta ponderata e conforme ai principi fondamentali del diritto.

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