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Amorino Lubomirski: Ritorna a splendere grazie a un restauro condiviso

Un’opera canoviana tra storia, arte e collaborazione: riparte il restauro dell’Amorino ‘Lubomirski’Un’eccellenza scultorea, testimone di un’epoca e simbolo di un legame culturale profondo, torna a risplendere grazie a un progetto di restauro condiviso.

Si tratta dell’Amorino ‘Lubomirski’, un gesso di straordinaria fattura scolpito da Antonio Canova nel 1785, commissionato dalla principessa Elżbieta Czartoryski Lubomirska.

Quest’opera, che ritrae il nipote e pupillo Henryk Lubomirski nei panni del dio Amore, incarna il fascino del Grand Tour e il talento ineguagliabile del maestro trevigiano, consolidandosi rapidamente come uno dei suoi ritratti allegorici più celebri.

Il restauro, avviato congiuntamente dai Musei Civici di Treviso e dalla Gypsotheca Museo Antonio Canova di Possagno, si rende necessario a seguito dei danni subiti durante il conflitto mondiale e a seguito di un primo intervento conservativo del 2013.

Il presente intervento, oltre a sanare le problematiche strutturali, mira a recuperare la vibrante espressività e la delicatezza dei dettagli che caratterizzano la scultura, restituendola al suo antico splendore.

Questo progetto si inserisce all’interno di una solida e proficua collaborazione tra le due istituzioni, un rapporto che si è concretizzato in diverse iniziative, tra cui il recente prestito della celebre “Maddalena giacente”, un’opera di commovente intensità attualmente protagonista della mostra “La Maddalena e la Croce.

Amore sublime” a Treviso.
Il sostegno economico del Comune di Treviso è fondamentale per la realizzazione del restauro, testimoniando un impegno tangibile nella tutela del patrimonio artistico di Possagno.

Il restauro, affidato all’esperienza della ditta Passarella di Padova, sarà condotto sotto la scrupolosa supervisione scientifica della Gypsotheca e della Soprintendenza, con l’obiettivo di concludere i lavori nei prossimi mesi.
L’intervento si propone di applicare le più avanzate tecniche conservative, nel rispetto dei materiali originali e delle indicazioni etiche che guidano la pratica restaurativa contemporanea.
L’iniziativa va ben oltre la semplice operazione di recupero di un’opera d’arte; rappresenta un’occasione per rafforzare il legame culturale tra Treviso e Possagno, due comunità accomunate dalla figura di Antonio Canova e dalla volontà di valorizzare il loro patrimonio artistico.

La collaborazione istituzionale, infatti, si configura come un potente motore di sviluppo culturale e sociale, capace di generare progetti condivisi che arricchiscono il territorio e promuovono l’eccellenza italiana nel mondo.
“Restituire all’Amorino ‘Lubomirski’ la sua bellezza originaria è un atto d’amore verso la memoria del nostro grande scultore e un investimento nel futuro della cultura,” afferma l’assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Treviso, Maria Teresa De Gregorio.

Il sindaco di Possagno, Valerio Favaro, aggiunge: “Questo gesto dimostra come l’impegno congiunto di istituzioni possa tradursi in azioni concrete per la salvaguardia del nostro inestimabile patrimonio.
“La direttrice della Gypsotheca, Moira Mascotto, sottolinea l’importanza cruciale della collaborazione tra musei per la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico, evidenziando come la condivisione di competenze e risorse moltiplichi le possibilità di successo di ogni iniziativa.

Il restauro dell’Amorino ‘Lubomirski’ si configura dunque come un simbolo di questa sinergia, un patrimonio condiviso da preservare e da far conoscere alle future generazioni.

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