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Marche Biobank: investire nella medicina di precisione per le malattie rare.

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Per assicurare la vitalità e l’ampliamento della Marche Biobank, un centro strategico per l’avanzamento della medicina di precisione, è indispensabile un investimento annuale di almeno 100.000 euro destinato alla copertura dei costi essenziali, che includono materiali di consumo, manutenzione strumentale e personale specializzato.

A dichiararlo Gianluca Moroncini, figura di spicco dell’Università Politecnica delle Marche, Direttore del Dipartimento di Scienze Cliniche e Molecolari, responsabile della Clinica Medica dell’azienda ospedaliera e Presidente del Consiglio di Amministrazione della Marche Biobank, nell’ambito del convegno “Le Officine per la Medicina di Precisione: Marche Biobank, Sviluppo e Prospettive del Centro Nazionale Precision Care per le Malattie Rare Heal Italia”.

La nascita della Biobanca delle Marche colma una lacuna significativa nel panorama biomedico regionale e nazionale.
Si tratta di una piattaforma unica, capace di accogliere e gestire campioni biologici provenienti non solo da pazienti marchigiani, ma anche da altre regioni d’Italia e, potenzialmente, da biobanche internazionali, promuovendo collaborazioni scientifiche cruciali.

Questa infrastruttura, lungi dall’essere un mero deposito, si configura come un ecosistema di dati e risorse biologiche, progettato per accelerare la ricerca e l’innovazione nel campo delle malattie rare e non solo.

L’obiettivo primario è ridefinire il percorso assistenziale dei pazienti affetti da patologie rare, spesso marginalizzati e privati di diagnosi tempestive e trattamenti adeguati.

La Biobanca si propone di fornire strumenti diagnostici più sofisticati, in grado di identificare e caratterizzare patologie complesse, spesso misconosciute o diagnosticate in ritardo, aprendo la strada allo sviluppo di terapie mirate e personalizzate per malattie che attualmente non dispongono di approcci terapeutici efficaci.

Questo processo implica un profondo cambiamento di prospettiva, un passaggio da un modello di cura generalizzato a uno personalizzato, che pone il paziente al centro del percorso di cura.

Il successo di questo ambizioso progetto, tuttavia, richiede un impegno sostenuto e multidimensionale.
Oltre alla dedizione dei ricercatori, delle imprese innovative e delle istituzioni accademiche coinvolte, è fondamentale un solido sostegno morale ed economico da parte della società civile e delle istituzioni politiche.

La Biobanca rappresenta un investimento strategico per il futuro della salute, un’opportunità per creare valore scientifico, economico e sociale.
La struttura è stata formalmente avviata tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024, culminando un lungo e complesso processo di perfezionamento tecnico, legale ed etico.

La piena operatività è stata raggiunta quest’anno, con la previsione di risultati tangibili e applicabili a partire dal 2026.
La sclerosi sistemica è stata identificata come una delle patologie rare prioritarie, data l’importanza della clinica medica dell’Univpm come centro di riferimento nazionale ed europeo per questa condizione.

Il futuro della Biobanca si proietta verso l’integrazione di tecnologie all’avanguardia, con lo sviluppo di sofisticati algoritmi predittivi basati sull’intelligenza artificiale.
Questi strumenti analizzeranno dati clinici e biologici integrati per prevedere l’evoluzione della malattia fin dalle prime fasi, ottimizzando il monitoraggio e personalizzando le terapie.

Questa è la prima applicazione concreta che si intende rendere disponibile ai pazienti, segnando un passo significativo verso una medicina più proattiva e personalizzata.

L’impegno è quello di trasformare la Biobanca in un faro di innovazione, un motore di progresso per la ricerca biomedica e un punto di riferimento per la cura dei pazienti affetti da malattie rare e complesse.

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