Un’iniziativa strategica per il futuro del sistema sanitario nazionale prende forma con la firma di un accordo di collaborazione tra l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) e l’Università di Macerata. Questo partenariato, strutturato su un biennio, si prefigge di innalzare gli standard qualitativi dell’assistenza sanitaria e dei servizi offerti sul territorio italiano, attraverso un programma integrato di ricerca, innovazione formativa e analisi rigorosa.L’obiettivo primario è l’implementazione di sistemi di monitoraggio avanzati, capaci di fornire una valutazione accurata dell’efficacia e degli esiti clinici nelle diverse realtà regionali. Questo non si limita all’elaborazione di indicatori quantitativi, ma include anche la definizione di metriche qualitative che tengano conto dell’esperienza del paziente, dell’organizzazione del lavoro sanitario e dell’impatto sociale delle politiche sanitarie.Un elemento cruciale dell’accordo è lo studio approfondito delle dinamiche tra domanda e offerta di servizi sanitari. L’attenzione si concentra in particolare sul fenomeno, sempre più preoccupante, della desertificazione sanitaria, un processo di progressiva riduzione dell’accesso ai servizi nelle aree marginali e interne del Paese. Questa situazione non è semplicemente un problema geografico, ma riflette una più ampia crisi di equità territoriale e di coesione sociale.Il rettore dell’Università di Macerata, John McCourt, ha sottolineato come questa partnership rappresenti un passo fondamentale per garantire che ogni cittadino, indipendentemente dalla sua posizione geografica, possa accedere a cure di qualità. Ha inoltre rimarcato l’importanza del coinvolgimento diretto del mondo accademico, non limitandosi a un ruolo consultivo, ma contribuendo attivamente con competenze e metodologie innovative.Gianluca Busilacchi, docente di Sociologia Economica e Politica e referente scientifico del progetto, ha messo in luce una tendenza allarmante: il divario tra aree centrali e periferiche sta erodendo il tessuto sociale del Paese, superando in alcuni casi le tradizionali disparità Nord-Sud. Questa frattura non si manifesta solo nell’accesso ai servizi sanitari, ma influenza profondamente le opportunità di vita, il benessere generale e il senso di appartenenza alla comunità nazionale.Le conseguenze di questa disomogeneità territoriale sono complesse e pervasive. Oltre alle disparità socio-economiche, si rischia di generare un sentimento di marginalizzazione e di mancata considerazione da parte delle istituzioni, alimentando un circolo vizioso di disaffezione e di impoverimento sociale.Il progetto di collaborazione tra Agenas e Università di Macerata si propone di affrontare questa sfida in modo proattivo, sviluppando strumenti e strategie per mitigare le disuguaglianze territoriali e promuovere un sistema sanitario più equo, efficiente e inclusivo. Si auspica che questa iniziativa possa costituire un modello per altre collaborazioni tra istituzioni sanitarie e università, in un’ottica di continuo miglioramento e di innovazione sociale.