La Regione Marche si appresta a ridisegnare il panorama delle assunzioni nel settore pubblico, con un atto legislativo che mira a colmare una lacuna storica e a promuovere una meritocrazia più efficace. L’approvazione della proposta di legge, promossa da un gruppo di consiglieri regionali di Forza Italia, segna un punto di svolta nel riconoscimento del valore del dottorato di ricerca come leva strategica per lo sviluppo amministrativo.Il provvedimento introduce un criterio di valutazione vincolante nei concorsi pubblici regionali: i candidati in possesso di un titolo di dottorato, a parità di altri requisiti, riceveranno un punteggio aggiuntivo obbligatorio. Questa modifica depotenziata la precedente prassi, dove la considerazione del titolo di dottorato era spesso lasciata all’interpretazione e alla discrezionalità delle commissioni, generando spesso frustrazione e un senso di svalutazione per chi aveva investito anni in una formazione specialistica.La legge non si limita a un mero riconoscimento formale. Essa riflette una visione più ampia: quella di una pubblica amministrazione che valorizza il capitale umano come motore di innovazione e progresso. Il dottorato di ricerca, infatti, non è solo un attestato di competenze accademiche; è la testimonianza di un percorso di formazione rigoroso, che ha sviluppato capacità di analisi critica, problem solving, ricerca di soluzioni innovative e gestione di progetti complessi – competenze essenziali per affrontare le sfide del contesto contemporaneo.Questa iniziativa regionale si inserisce in un dibattito più ampio riguardante la valorizzazione della ricerca scientifica e dell’alta formazione in Italia. La fuga dei cervelli, ovvero l’emigrazione di giovani ricercatori verso paesi che offrono migliori opportunità, è un fenomeno preoccupante che impoverisce il capitale intellettuale del paese. Questa legge si propone di contrastare questo trend, creando un ambiente più attrattivo per i dottori di ricerca e incentivandoli a rimanere e a contribuire allo sviluppo del territorio marchigiano.La misura non si configura come una forma di “favoritismo”, ma come un atto di equità. Riconosce il valore intrinseco del percorso di dottorato, un impegno pluriennale che richiede dedizione, resilienza e un investimento significativo in termini di tempo e risorse. Questa legge rappresenta un investimento nel futuro, un segnale forte che la Regione Marche è impegnata a costruire una pubblica amministrazione efficiente, competente e capace di rispondere alle esigenze dei cittadini, attingendo al meglio dalle risorse umane qualificate presenti sul territorio. Il provvedimento mira a creare un circolo virtuoso: una pubblica amministrazione più qualificata attira talenti, i talenti contribuiscono all’innovazione e all’efficienza, e questo rafforza la competitività regionale.
Dottorato premiato: la Regione Marche rivoluziona i concorsi pubblici
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