La vicenda della gatta precipitata dal balcone e successivamente sottoposta a complessi accertamenti diagnostici presso l’ospedale regionale Parini di Aosta ha assunto una nuova rilevanza legale. L’Unità Sanitaria Locale (Usl) della Valle d’Aosta, in una decisione che solleva interrogativi etici e professionali, ha deliberato di costituirsi parte offesa nel procedimento penale in corso, affidando l’assistenza legale all’avvocato Ignazio Pagani, esperto in contenzioso sanitario. Questa scelta strategica, formalizzata attraverso una specifica delibera del Direttore Generale Massimo Uberti, lascia aperta la possibilità di una successiva costituzione come parte civile, ampliando il raggio delle possibili pretese risarcitorie.L’indagine, originariamente avviata dal Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) dei Carabinieri, aveva portato a conclusione, a metà maggio, con l’identificazione di quattro persone indagate. Tra questi figura Gianluca Fanelli, proprietario dell’animale e, contemporaneamente, radiologo presso la struttura ospedaliera. Accanto a lui, sono coinvolti Massimiliano Natrella, primario del reparto, e due tecniche di radiologia, Giulia Sammaritani e Denise Barone. La pluralità di ruoli e responsabilità, intrecciati tra sfera privata e professionale, complica ulteriormente l’analisi della vicenda.La decisione dell’Usl, in qualità di ente pubblico garante della salute e dell’assistenza, evidenzia la potenziale rilevanza dell’evento, non solo sotto il profilo del benessere animale, ma anche in relazione a presunte irregolarità nell’applicazione delle procedure sanitarie e nell’utilizzo delle risorse pubbliche. L’esito dell’indagine e le eventuali accuse formulate potranno avere ripercussioni significative sull’etica professionale dei sanitari coinvolti e sulla gestione delle risorse ospedaliere.La costituzione di parte offesa, inoltre, implica un esame approfondito delle dinamiche interne all’ospedale Parini, con particolare attenzione al rapporto tra il medico proprietario dell’animale e la sua posizione lavorativa, nonché all’aderenza dei protocolli diagnostici e terapeutici seguiti durante l’emergenza. L’azione dell’Usl mira a tutelare l’integrità del servizio sanitario regionale e a garantire la trasparenza nell’utilizzo dei fondi pubblici destinati all’assistenza medica, anche in casi che, pur nella loro peculiarità, sollevano interrogativi di carattere generale sulla corretta applicazione delle norme e sulla responsabilità professionale. Il caso della gatta, quindi, trascende la dimensione del singolo episodio per diventare un campanello d’allarme su temi più ampi e complessi che riguardano l’etica medica e la governance delle istituzioni sanitarie.
Gatta dal balcone: la Usl si costituisce parte offesa
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