giovedì, 12 Giugno 2025
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Valle d’Aosta, allerta PM10: polveri dal Canada superano i limiti.

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Un’onda di polveri sottili, proveniente dagli estesi incendi che devastano le foreste canadesi, ha determinato un superamento dei limiti di legge per le concentrazioni di PM10 in Valle d’Aosta. I rilevatori dell’Arpa regionale, presso le stazioni di Aosta-Plouves e Donnas, hanno misurato valori oscillanti tra i 50 e i 60 microgrammi per metro cubo (µg/m3) alle ore 11 di oggi, segnalando tuttavia una tendenza alla diminuzione nel corso delle ultime ore. Questo episodio si inserisce in un quadro più ampio di degrado della qualità dell’aria che affligge la regione fin da domenica. La persistenza di una foschia densa, visibile a occhio nudo, testimonia la portata dell’evento, che ha portato a una situazione di non conformità rispetto alla normativa vigente. Quest’ultima definisce un limite giornaliero per le concentrazioni di PM10 pari a 50 µg/m3, calcolato come media ponderata sulle ventiquattro ore. Il fatto che i valori mediari delle ultime ventiquattro ore, registrati ieri nelle medesime stazioni, abbiano superato tale limite, evidenzia la gravità della situazione.L’origine transfrontaliera di queste polveri sottili sottolinea l’interconnessione tra i sistemi ambientali a livello globale. Gli incendi in Canada, alimentati da condizioni meteorologiche estreme e cambiamenti climatici in atto, rilasciano enormi quantità di particolato nell’atmosfera, che si disperdono su lunghe distanze, influenzando la qualità dell’aria in regioni geograficamente distanti.Le analisi del profilo verticale delle polveri effettuate a terra, suggeriscono un progressivo assottigliamento dello strato di particolato alle quote più elevate. Questa dinamica, interpretata dall’Arpa, indica una potenziale fase di esaurimento del fenomeno, sebbene la completa risoluzione della situazione richieda tempo e dipenda dall’evoluzione delle condizioni meteorologiche e dalla stabilizzazione della situazione in Canada. La riduzione delle concentrazioni di PM10 rappresenta un passo cruciale per la tutela della salute pubblica, in particolare per le categorie più vulnerabili come bambini, anziani e persone affette da patologie respiratorie.

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