Cittadinanza Digitale: Giovani, Etica e Futuro per la Basilicata

La costruzione di un futuro sostenibile e resiliente per la Basilicata, e per l’Italia intera, richiede un profondo ripensamento del rapporto tra istituzioni, cittadini e, soprattutto, le giovani generazioni, nativi digitali che si affacciano su un mondo in rapida trasformazione.
Questa è stata la riflessione centrale che ha animato l’evento dedicato alla Giornata della Cittadinanza Digitale, promosso dal Consiglio Regionale e che ha visto la partecipazione di scuole e personalità di spicco.

Oltre alla mera alfabetizzazione digitale, che resta un presupposto fondamentale, è imperativo coltivare un senso critico e una consapevolezza profonda delle implicazioni etiche e sociali derivanti dall’adozione sempre più pervasiva delle tecnologie.

La scuola e la famiglia, custodi dei valori fondanti della nostra società, devono assumere un ruolo attivo nell’accompagnare i giovani in questo percorso, non come meri fruitori di strumenti, ma come agenti consapevoli in grado di orientarsi in un ecosistema informativo complesso e spesso contraddittorio.
L’intelligenza artificiale, in particolare, rappresenta una frontiera che richiede una riflessione urgente.

Non si tratta di demonizzare il progresso tecnologico – che offre indubbiamente opportunità straordinarie in termini di sviluppo economico e sociale – ma di garantirne un utilizzo responsabile e trasparente, che ponga al centro il benessere dell’individuo e la tutela dei diritti fondamentali.

La promessa di un futuro automatizzato non deve tradursi in una perdita di autonomia e in una riduzione della capacità di giudizio critica.

L’attenzione del Presidente del Consiglio Regionale ha sottolineato come le istituzioni abbiano il dovere di creare percorsi formativi che vadano oltre la semplice acquisizione di competenze tecniche, promuovendo al contempo nuove opportunità professionali per i giovani, sempre più esposti alla precarietà e alla competizione globale.

Il Vicepresidente del Consiglio ha ripreso il monito del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, evidenziando i pericoli insiti nella disinformazione e nel fanatismo online, fenomeni amplificati dalla diffusione incontrollata di notizie false e dalla polarizzazione del dibattito pubblico.

È cruciale rafforzare gli “anticorpi culturali” attraverso l’educazione, la promozione del pensiero critico e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico.
Un contributo originale all’iniziativa è stato offerto dal dirigente generale del Consiglio, Nicola Coluzzi, che ha richiamato la parabola del Golem, automa creato nel XVI secolo da un rabbino praghese, un monito senza tempo sui rischi di una creazione che sfugge al controllo del suo ideatore.

Coluzzi ha inoltre citato il teorema di Bayes, principio matematico che trova applicazione nell’intelligenza artificiale, sottolineando come la crescente sofisticazione degli algoritmi possa mettere a rischio le libertà individuali.
L’etica, la consapevolezza, la formazione e lo spirito critico rappresentano quindi pilastri imprescindibili per una cittadinanza digitale responsabile.
La partecipazione di numerosi istituti scolastici – Licei Scientifici Pasolini e Galilei di Potenza, IIS Fermi di Policoro, IIS Sinisgalli di Senise e Liceo Dante Alighieri di Matera – testimonia l’importanza di coinvolgere attivamente le nuove generazioni in questo processo di riflessione e formazione, affinché possano diventare cittadini consapevoli e protagonisti attivi del futuro.
La sfida è quella di costruire una società digitale inclusiva, equa e sostenibile, in cui la tecnologia sia al servizio dell’uomo e non viceversa.

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