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domenica 9 Novembre 2025

Lampedusa, nuova emergenza: 170 migranti sbarcati, hotspot al collasso.

Nella notte e nelle prime ore del mattino, Lampedusa è stata teatro di un intenso afflusso di persone provenienti dal Mediterraneo, un’emergenza umanitaria che si palesa con una drammatica regolarità.

Tre operazioni di soccorso, protrattesi per diverse ore, hanno portato a riva complessivamente 170 migranti, aggiungendosi a una popolazione già provata e ospitata nell’hotspot di contrada Imbriacola.

L’arrivo di queste persone è stato facilitato dall’attività incessante della Capitaneria di Porto e di Frontex, le cui motovedette hanno intercettato e soccorso diverse imbarcazioni precarie.

Tra queste, gommoni e un barchino di dimensioni ridotte, carichi di persone provenienti da diverse nazioni: Bangladesh, Egitto, Eritrea, Marocco e Pakistan. Le storie di queste persone sono intrise di disperazione e speranza, spinte a lasciare i loro paesi d’origine da conflitti, povertà estrema e la ricerca di un futuro migliore, spesso affrontando viaggi pericolosi e condizioni disumane.

Un ulteriore intervento di soccorso ha visto l’autorizzazione all’attracco della nave ONG Aurora Sar, che trasportava 31 persone di gambiane, eritree e sudanesi precedentemente soccorse su un fragile gommone partito da Zouara, in Libia.
La nave ONG Trottamar III, anch’essa diretta a Lampedusa, è attesa a breve.

Questi arrivi ampliano ulteriormente la pressione sulle risorse locali e sulla capacità di accoglienza dell’isola.
L’hotspot di contrada Imbriacola, giù a quota 693 persone ospitate, si trova ora in una condizione di massima saturazione.

Al momento non sono previsti trasferimenti di persone, una situazione che riflette la complessità e la delicatezza della gestione di questo flusso migratorio.
L’episodio sottolinea, ancora una volta, la necessità di una risposta europea coordinata e sostenibile, che affronti le cause profonde delle migrazioni, garantisca la protezione dei diritti umani e promuova percorsi di migrazione sicuri e regolari.
La crisi umanitaria lampedusana non è solo un problema locale, ma una sfida globale che richiede un impegno collettivo e una visione a lungo termine.

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