Michele Alassio: Venezia, un’anima da ritrovare. Presentazione libri.

Il silenzio di Venezia, amplificato dall’emergenza sanitaria del 2020, ha offerto una visione inedita, quasi sacra, della città.
Questa esperienza visiva, impressa nella memoria collettiva, fa da prologo alla presentazione dei volumi “Venice” e “Series 1984-2024” di Michele Alassio, evento che si terrà il 5 dicembre alle 18:30 presso la Casa di The Human SafetyNet, nel cuore di Piazza San Marco.
L’opera di Alassio, profondamente radicata nel tessuto urbano di Venezia, si interroga sulla dicotomia tra forma e sostanza.
Nonostante la sua bellezza tangibile, Venezia, secondo l’artista, soffre di una profonda spersonalizzazione.
La città è diventata un involucro vuoto, svuotato del suo antico spirito, della vitalità che pulsava tra i suoi canali e calli, dei mestieri artigianali, delle relazioni autentiche, dell’ingegno e della creatività che un tempo la contraddistinguevano.

Questa percezione, già presente nell’artista quarant’anni fa, ha generato in lui un approccio fotografico peculiare.

Alassio rifiuta l’immediatezza della rappresentazione esteriore, preferendo indagare l’invisibile, ciò che si cela dietro le apparenze.

Per lui, la fotografia non è un mero atto di registrazione, ma un potente strumento per dare forma all’intangibile, per rivelare l’anima di Venezia.
La sua avventura con la fotografia, intrapresa negli anni Ottanta dopo un percorso artistico come disegnatore e pittore, lo ha portato a collaborare con alcune delle più prestigiose riviste e stilisti italiani, tra cui Vogue Italia, Renè Caovilla, Gianfranco Ferrè e Giorgio Armani.
La sua opera è riconosciuta a livello internazionale ed esposta in gallerie e musei di primaria importanza come la Barry Friedman Gallery di New York, la Triennale di Milano, il Reina Sofia di Madrid, il Ras Center di San Pietroburgo e il MoMA di New York, testimonianza del suo talento e della sua visione artistica.
Alassio concepisce il ruolo del fotografo come un veicolo di emozione, un trasmettitore di sentimenti diretti.

Un’immagine, per essere significativa, deve risuonare nel profondo dell’animo umano, suscitando una risposta emotiva genuina.
“Se un’immagine non comunica un’emozione, per me non esiste,” afferma l’artista, sottolineando l’importanza della connessione emotiva tra l’opera e lo spettatore.
I volumi “Venice” e “Series 1984-2024” rappresentano un viaggio attraverso le sedici serie fotografiche realizzate dall’artista tra il 1984 e il 2024, celebrando i quarant’anni di un percorso artistico intenso e profondo.

L’evento di presentazione, curato da Giovanni Montanaro, Roberto Papetti e Marco Pasini (Fortu Edizioni), offre l’opportunità di immergersi nell’universo visivo di Michele Alassio e di riflettere sulla complessa identità di una città iconica, sospesa tra bellezza e decadenza.
L’opera, edita da Fortu, non è solo un documento storico, ma un’ode malinconica alla Venezia perduta e ritrovata, un tentativo di restituire alla città la sua voce, la sua anima.

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