La recente vicenda legata al patrocinio comunale del Bari Pride ha messo a fuoco una frattura profonda nel tessuto democratico, rivelando resistenze e posizioni ideologiche che si oppongono all’affermazione dei diritti delle persone LGBTQIA+. L’iniziativa di un esponente della Lega, volta a revocare il sostegno istituzionale alla manifestazione, è stata respinta con una netta maggioranza (19 voti contrari), ma il tentativo stesso solleva interrogativi cruciali sulla libertà di espressione e sulla responsabilità delle istituzioni nel garantire un ambiente inclusivo.Federico Barbarossa, portavoce dell’organizzazione del Bari Pride, ha stigmatizzato l’atteggiamento ostile, ricordando come, in una democrazia matura, il diritto di manifestare e rivendicare i propri diritti sia un pilastro fondamentale. Il tentativo di sminuire il Pride come elemento divisivo è stato fermamente contrastato, evidenziando come la diversità, lungi dall’essere un fattore di conflitto, rappresenti una ricchezza da celebrare e proteggere.Il sostegno istituzionale, già manifestato dalla Regione Puglia, assume un significato ancora più rilevante alla luce della persistenza di pratiche dannose e pseudoscientifiche come le terapie di conversione. L’appoggio dell’Ordine Regionale degli Psicologi, in particolare, si configura come un atto di coraggio e responsabilità, un segnale inequivocabile contro un approccio patologizzante dell’identità LGBTQIA+. Questo supporto non è solo formale, ma si traduce in una presa di posizione concreta: l’affermazione che l’orientamento sessuale e l’identità di genere non sono disturbi da curare, ma possono essere fonte di stress e sofferenza a causa di trattamenti inappropriati e discriminatori.La vicenda mette in luce la necessità di un’azione sistematica per contrastare la disinformazione e promuovere una cultura del rispetto e dell’accettazione. Non si tratta solo di garantire la possibilità di organizzare manifestazioni pubbliche, ma di agire a livello educativo e professionale per decostruire pregiudizi radicati e tutelare la salute psicologica delle persone LGBTQIA+, vittime troppo spesso di stigmatizzazione e violenza. La battaglia per il riconoscimento dei diritti non è conclusa, e richiede un impegno costante da parte di tutte le componenti della società civile e delle istituzioni. Il Bari Pride, in questo contesto, rappresenta un momento cruciale di visibilità e di rivendicazione, un faro che illumina il percorso verso una società più equa e inclusiva.
Bari Pride: la frattura democratica e la difesa dei diritti LGBTQIA+
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