La crescente preoccupazione per le condizioni di lavoro e la sicurezza dei professionisti della vigilanza armata e dei servizi di sicurezza in Puglia si è concretizzata oggi in un’agitazione sindacale davanti alla Prefettura di Bari. L’iniziativa, promossa da Filcams CGIL, FISASCAT CISL e UILTUCS regionali, ha visto la partecipazione di circa 300 lavoratori, testimoniando un disagio diffuso e una richiesta urgente di intervento.Al centro della protesta, la necessità di estendere a tutto il territorio regionale il contratto integrativo attualmente in vigore nelle province di Bari e Barletta-Andria-Trani. Questa disparità territoriale, come sottolinea Barbara Neglia, segretaria generale della Filcams CGIL Puglia, genera iniquità e discrimina i lavoratori in base alla localizzazione geografica del servizio prestato. L’estensione del contratto significherebbe uniformare il riconoscimento di benefici fondamentali come il premio di produzione e l’accesso a politiche di welfare aziendale, elementi cruciali per una equa valorizzazione del lavoro svolto.La situazione è resa ancora più critica dal contesto operativo, spesso al centro delle cronache per gli episodi di assalto ai portavalori. Marco Dell’Anna, segretario generale della UILTUCS Puglia, evidenzia come queste emergenze siano sintomatiche di problematiche più ampie, che spaziano dalla manutenzione inadeguata dei mezzi e dalla scarsa qualità dei dispositivi di protezione personale, fino alla necessità di un coordinamento più efficace con le forze dell’ordine. La richiesta rivolta alla Prefettura è chiara: un piano straordinario, condiviso e sostenuto anche dal Ministero dell’Interno, volto a garantire la sicurezza dei professionisti e a prevenire ulteriori episodi critici.Oltre alle questioni di sicurezza, il sindacato pone l’attenzione sulla necessità di governare il mercato della vigilanza in Puglia, contrastando pratiche concorrenziali sleali che danneggiano l’intero settore. Leonardo Piacquaddio, segretario della FISASCAT CISL Puglia, denuncia un atteggiamento “oltraggioso” da parte delle associazioni datoriali, a seguito di tentativi di dialogo finora infruttuosi. La protesta è la diretta conseguenza di questa mancata interlocuzione e riflette la frustrazione dei lavoratori, stanchi di disparità retributive e di un’esclusione dalla partecipazione all’organizzazione del lavoro.L’auspicio finale è di trovare una piattaforma di confronto costruttiva, anche attraverso l’ente bilaterale della vigilanza, per definire un accordo che risponda alle legittime rivendicazioni dei lavoratori e che contribuisca a migliorare le condizioni di lavoro e la sicurezza nell’intero settore della vigilanza in Puglia. La situazione richiede un’azione tempestiva e coordinata per evitare che il disagio del personale si traduca in ulteriori conseguenze negative per l’intera comunità.
Vigilanza in Puglia: Sciopero e richieste di sicurezza e parità
Pubblicato il
