Taranto non si piega a narrazioni preconfezionate né si sottomette a logiche di conquista. Questa è la voce che risuona dalla città, un monito rivolto a chi, al di là dei confini locali, tenta di definirla o di modularne il destino. Lo ha affermato Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, durante l’evento conclusivo della campagna elettorale a sostegno di Piero Bitetti, candidato sindaco che ora affronterà Francesco Tacente al ballottaggio.La presenza di Schlein a Taranto non è un mero gesto di supporto politico; è un atto di riconoscimento del profondo legame tra la politica nazionale e le ferite ancora aperte di una comunità segnata da decenni di ingiustizia ambientale e disillusione. La sua affermazione – “la prossima volta voglio vedere Piero Bitetti sindaco” – trascende la semplice speranza di vittoria, evocando un’aspirazione a un cambiamento radicale, a un’inversione di rotta che porti Taranto a reimpossessarsi del proprio futuro.Schlein ha offerto una visione inedita del rapporto tra politica e territorio, sdoganando l’immagine tradizionale del conquistatore e invocando un approccio improntato all’ascolto, all’attraversamento, all’immersione profonda nelle dinamiche sociali e culturali della città. “Le città non si conquistano,” ha esplicitato, “si attraversano”. Un invito a comprendere le radici profonde dei problemi, a dialogare con le voci silenziate, a costruire ponti tra le diverse sensibilità.L’eco della sofferenza di Taranto è palpabile. Una sofferenza che non è solo legata alla crisi industriale e all’emergenza ambientale, ma anche alla profonda sfiducia accumulata nel tempo, frutto di promesse non mantenute e di aspettative disattese. La fiducia è un bene fragile, prezioso, e per ricostruirla è necessario un impegno costante, una trasparenza inequivocabile, un’attenzione scrupolosa alle esigenze reali della popolazione.La sfida che attende Piero Bitetti, e con lui l’intera comunità tarantina, è quella di trasformare la rabbia e la frustrazione in energia positiva, in slancio propulsivo per un cambiamento duraturo. Non si tratta di cancellare il passato, ma di imparare da esso, di trasformarlo in monito e in stimolo per costruire un futuro più giusto, più equo, più sostenibile.Il sostegno di Elly Schlein rappresenta un segnale forte, non solo per Piero Bitetti, ma per l’intera città di Taranto. Un segnale di speranza, di fiducia, di volontà di accompagnare un percorso di riscatto che si fonda sulla partecipazione attiva dei cittadini, sulla valorizzazione del territorio e sulla promozione di un modello di sviluppo economicamente solido e socialmente inclusivo. Taranto non è una città da conquistare, ma un territorio da rigenerare, una comunità da ascoltare, un futuro da costruire insieme.
Taranto non si piega: Schlein sostiene Bitetti, un futuro da costruire.
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