Nel cuore di Bologna, in una piazza Maggiore vibrante e densa di spettatori, si è compiuto un omaggio letterario e artistico di rara intensità. Mentre lo stadio Dall’Ara risuonava delle note di Vasco Rossi, una folla attesa un’esperienza diversa, un viaggio immaginario guidato dalle voci di alcuni dei più acuti interpreti della cultura italiana. La serata, intitolata ‘Viaggio a Stranalandia’, ha celebrato il ritorno in libreria della celebre favola illustrata di Stefano Benni e Pirro Cuniberti, un’opera che, a distanza di oltre quattro decenni dalla sua prima pubblicazione, continua a incantare e a stimolare la riflessione.L’evento, promosso dall’amministrazione comunale e curato da Elastica, in stretta collaborazione con Giangiacomo Feltrinelli Editore, ha visto l’eccezionale partecipazione di Paolo Rossi, Michele Serra, Alessandro Bergonzoni, Angela Finocchiaro, Lodo Guenzi, David Riondino e Umberto Petrin, ognuno capace di infondere una nuova anima ai personaggi eccentrici e indimenticabili che popolano Stranalandia. Alessandro Baricco, Daniel Pennac, Lucia Poli e Claudio Bisio, pur collegati in video, hanno contribuito con la loro voce a dare corpo a figure quali Osvaldo, le Tre Sirene, il Rigario, lo Sbronzolo e il Topo Cagone, l’Albero Nuvola, la Gallina Intelligente e il Gorilla Vaichesei, evocando un universo di meraviglie e paradossi.Le illustrazioni di Pirro Cuniberti, proiettate su un grande schermo, hanno offerto una potente visualizzazione delle parole di Benni, creando un’esperienza immersiva che ha saputo coinvolgere emotivamente il pubblico. Queste immagini, frutto di un talento straordinario, conferiscono ai personaggi una presenza tangibile, esaltandone l’aspetto surreale e spesso satirico.‘I meravigliosi animali di Stranalandia’ è più di una semplice favola. Nasce da un pretesto narrativo originale: il diario a quattro mani dei professori Stephen Lupus e Achilles Kunbertus, due studiosi sopravvissuti a un naufragio al largo di Capo Horn e giunti, per un miracolo, su un’isola inesplorata, cancellata dalle mappe geografiche. Per tre lunghi anni, questi due accademici si sono immersi in un mondo alieno, un vero e proprio laboratorio della fantasia, dove le leggi della natura sembrano piegarsi a capriccio, e la stranezza diventa norma. L’isola, battezzata Stranalandia, è abitata da creature inclassificabili, ibridi improbabili e personaggi grotteschi, ma anche da un unico essere umano, l’enigmatico Osvaldo. L’opera, attraverso il filtro dell’umorismo e della satira sociale, affronta temi universali come l’alterità, la diversità, l’importanza dell’immaginazione e la critica alla razionalità scientifica dogmatica. La riscoperta del diario dei professori Lupus e Kunbertus si configura, quindi, come un invito a mettere in discussione le certezze, ad abbracciare l’ignoto e a coltivare la capacità di meravigliarsi di fronte alla ricchezza inesauribile del mondo. Un’esortazione a recuperare un senso di stupore infantile, spesso soffocato dalla routine e dalla banalità della vita quotidiana.
Bologna saluta Stranalandia: omaggio a Benni e Cuniberti
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