Nel corso di un’ispezione di routine, condotta dai Carabinieri del Nucleo Anti-Sofisticazioni (NAS) nell’ambito del più ampio programma di controllo “Mezzi di trasporto per emergenza-urgenza sanitaria e relative strutture di rimessa”, è emersa una grave irregolarità che ha sollevato serie preoccupazioni in merito alla sicurezza del servizio di emergenza 118 in Sardegna. L’indagine, volta a garantire il rispetto delle normative che regolano l’operatività delle associazioni di volontariato impegnate nel soccorso sanitario, ha portato al sequestro di cinque bombole di ossigeno scadute, destinate all’utilizzo nelle ambulanze di un’associazione con sede a Guspini.L’accusa, rivolta al presidente pro tempore dell’associazione, un uomo di 63 anni residente nella stessa località, è di “commercio o somministrazione di medicinali guasti”, un reato che sottolinea la gravità della situazione. La scadenza delle bombole, risalente al periodo compreso tra ottobre 2023 e febbraio 2024, rappresenta una violazione del protocollo di sicurezza e un potenziale pericolo per la salute dei pazienti assistiti. L’ossigeno, elemento vitale in molte procedure di emergenza, necessita di una rigorosa manutenzione e controllo della data di scadenza per assicurare la sua efficacia e la sicurezza del paziente. L’utilizzo di bombole scadute potrebbe compromettere l’erogazione del gas, riducendone la concentrazione o alterandone le proprietà, con conseguenze potenzialmente fatali.La convenzione stipulata tra l’associazione di volontariato e l’Azienda Regionale dell’Emergenza-Urgenza della Sardegna prevede stringenti protocolli per la gestione delle attrezzature mediche, inclusi controlli periodici e sostituzione tempestiva delle bombole scadute. La scoperta di queste bombole scadute, del valore complessivo di 2.000 euro, evidenzia una carenza nella gestione amministrativa e operativa dell’associazione, sollevando interrogativi sulla capacità di garantire standard di sicurezza adeguati.In conseguenza della scoperta, i Carabinieri hanno disposto la sospensione immediata di qualsiasi attività di soccorso da parte dell’associazione, fino a che non saranno verificate e ripristinate dotazioni conformi e sicure. Questo provvedimento, sebbene impattante sull’erogazione del servizio, si configura come misura precauzionale volta a proteggere la salute pubblica e a garantire l’affidabilità del sistema di emergenza. L’evento sottolinea l’importanza di una vigilanza costante e di controlli rigorosi per assicurare che le risorse impiegate nel servizio di emergenza siano sempre operative e sicure, tutelando la vita dei cittadini.