L’inerzia che ha caratterizzato finora il dialogo istituzionale tra Regione, Governo e parti sociali in merito alle complesse vertenze industriali sarde giunge a una fase critica.
Dopo un anno di proficua collaborazione, la persistenza di uno stallo inaccettabile impone un cambio di passo, un’accelerazione nella ricerca di soluzioni concrete e misurabili.
L’assessore regionale all’Industria, Emanuele Cani, ha espresso questa necessità in un incontro con le organizzazioni sindacali, preannunciando un approccio pragmatico e determinato nell’affrontare i tavoli negoziali previsti, a partire dall’incontro cruciale con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) incentrato sull’indotto e sulle problematiche di aziende chiave come Eurallumina, Sider Alloys e Portovesme srl.
L’ambizione del progetto industriale per la Sardegna non si limita alla mera riqualificazione delle realtà produttive esistenti.
Si tratta di un disegno organico, orientato allo sviluppo di nuove filiere industriali in ogni area dell’Isola, un’iniziativa volta a generare opportunità diffuse e a costruire una visione di lungo periodo che abbracci l’intero territorio sardo.
Il periodo di attesa e di promesse non mantenute è concluso.
È imprescindibile che il Governo fornisca risposte immediate e adeguate alle emergenze che affliggono realtà strategiche come Portovesme srl, Eurallumina e Sider Alloys.
Il segretario generale della CGIL, Fausto Durante, ha sottolineato la necessità che il Ministro Urso, durante gli incontri programmati, dimostri con fatti concreti la serietà dell’impegno governativo verso il settore, specialmente alla luce della rilevanza strategica di produzioni come piombo e zinco, più volte riconosciuta a livello nazionale.
In caso contrario, la mobilitazione sindacale si renderebbe inevitabile.
Si configura un fronte comune tra l’assessorato regionale e le organizzazioni sindacali, animato dalla volontà di affrontare congiuntamente le sfide che gravano sull’economia sarda.
La segretaria generale della UIL Sardegna, Fulvia Murru, ha evidenziato la necessità di un’analisi approfondita delle risposte emerse dai prossimi incontri, focalizzandosi in particolare sul futuro del polo industriale del Sulcis Iglesiente.
L’aspettativa è quella di vedere emergere soluzioni definitive all’emergenza che investe quest’area cruciale per l’economia regionale.
La mancata risposta porterebbe ad una rivendicazione formale di un impegno governativo nazionale, un atto necessario per superare la fase delle promesse e garantire un futuro industriale solido per la Sardegna.
La responsabilità è condivisa: è tempo di tradurre le dichiarazioni di intenti in azioni concrete, per il bene dell’intera comunità sarda.