Le indagini archeologiche in corso a Barumini, cuore pulsante del sito UNESCO di Su Nuraxi, stanno progressivamente riscrivendo la nostra comprensione della vita nuragica, offrendo uno sguardo inedito sulle abitudini e, soprattutto, sulla cultura alimentare di un popolo enigmatico. Il recente progetto di ricerca, focalizzato sull’area di Casa Zapata e, in particolare, sul Nurax’e Cresia, un monumento inglobato all’interno della prestigiosa dimora storica, ha restituito un corpus di reperti di eccezionale valore, sia per la loro integrità che per la loro abbondanza.Lungi dall’essere una mera raccolta di oggetti, i ritrovamenti costituiscono una testimonianza diretta della quotidianità di coloro che abitavano la torre in un periodo cruciale, la fase tarda del Bronzo Recente. Come osservava acutamente Giovanni Lilliu, si tratta di un’epoca che definì “la bella età dei nuraghi”, un’era di relativa prosperità e fioritura culturale che precede i mutamenti sociali e ambientali che segneranno la successiva fase di declino.Le olle, i tegami, le ciotole e le tazze, rinvenuti ammassati all’interno di una delle nicchie, suggeriscono un’economia domestica ben organizzata e un’abilità artigianale notevole nella lavorazione della ceramica. L’accumulo, apparentemente disordinato, potrebbe indicare una repentina interruzione della vita quotidiana, forse legata a un evento bellico o a una catastrofe naturale, preservando così un’istantanea della vita familiare.Ancora più significativi sono i resti di pasto, che, analizzati con tecniche di laboratorio all’avanguardia, promettono di svelare i dettagli della dieta nuragica: quali alimenti erano consumati, come erano preparati e, possibilmente, da dove provenivano. La presenza di residui organici, anche minimi, permette di ricostruire le pratiche agricole e di allevamento, fornendo indizi preziosi sull’ambiente che circondava il complesso nuragico e sulle relazioni commerciali che lo collegavano ad altre comunità.Queste nuove scoperte non solo arricchiscono il nostro patrimonio archeologico, ma stimolano anche una revisione critica delle interpretazioni tradizionali sulla civiltà nuragica. La possibilità di studiare da vicino la cultura materiale e le abitudini alimentari di un popolo scomparso offre una prospettiva unica per comprendere le dinamiche sociali, economiche e ambientali che hanno caratterizzato la preistoria della Sardegna, aprendo nuove piste di ricerca e suscitando interrogativi ancora aperti sul mistero dei nuraghi. La ricerca continua, e ogni nuovo reperto contribuisce a ricostruire un affresco sempre più dettagliato e affascinante della vita nuragica.
Barumini: Nuove Scoperte Svelano la Dieta e la Vita Nuragica
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