Festival dei Tacchi: Un Viaggio nel Labirinto dello Stupore e dell’Identità SardaTra le aspre rocce calcaree dell’Ogliastra, custodi di millenni di storia e memorie ancestrali, si riaccende il Festival dei Tacchi, un appuntamento culturale che, giunto alla sua ventiseiesima edizione, si conferma come un crocevia di voci, sperimentazioni e riflessioni. Organizzato dalla compagnia cagliaritana Cada Die Teatro, l’evento, dal 3 al 9 agosto, anima i suggestivi borghi di Jerzu e Ulassai, offrendo un percorso articolato in sette giornate dense di spettacoli, laboratori creativi e incontri letterari.Il Festival dei Tacchi 2024 si propone come un’esplorazione del declino dello stupore, un sentimento sempre più rarefatto nel panorama contemporaneo. Il direttore artistico, Giancarlo Biffi, sottolinea come la perdita di questa capacità di meraviglia si traduca in una difficoltà di connessione con il mondo, un impoverimento dell’esperienza umana. L’omaggio ad Andrea Pazienza, curato dall’attore e conduttore radiofonico Andrea Santonastaso, rappresenta un’occasione per riscoprire un artista capace di guardare la realtà con occhi innocenti e irriverenti, capace di trovare poesia e bellezza anche nei dettagli più banali.La ricca programmazione ospita un variegato gruppo di artisti, ognuno con la propria visione e il proprio linguaggio. Sabina Guzzanti, con *Liberidì Liberidà*, affila la sua satira per interrogare i concetti di libertà e responsabilità civile. Roberto Mercadini, in *Felicità for dummies*, ci invita a riflettere su come la profondità dell’analisi possa paradossalmente generare nuove forme di stupore. Concita De Gregorio, attraverso *Un’ultima cosa. Cinque invettive, sette donne e un funerale*, celebra figure femminili iconiche, come Maria Lai, artiste sarda che ha sfidato le convenzioni sociali con la forza della creatività e la ribellione dell’arte. Jacopo Veneziani, con *Perfette sconosciute*, svela il contributo spesso dimenticato di artiste geniali, restituendo dignità a vite dedicate alla creazione. Ascanio Celestini, in *Poveri Cristi*, ci conduce nei margini dell’esistenza, illuminando storie di emarginazione e resilienza. Max Paiella, ripescando le favole tradizionali in *C’era una volta…favole italiane*, dimostra come queste narrazioni, depositarie di simboli universali, possano parlare al cuore di ogni generazione. Massimiliano Loizzi, in *Il Matto, la Terza Repubblica*, offre una corrosiva satira sulla politica e le disuguaglianze sociali, mescolando tragico e comico in un gioco di specchi amaro e pungente.Il Festival non rinuncia a presentare le produzioni del Cada Die Teatro, con Pierpaolo Piludu che offre in anteprima *Istorias con Su Concordu Iscanesu*, un affresco della cultura sarda, Giancarlo Biffi che porta in scena le avventure di *Gufo Rosmarino nel bosco delle ciliegie gnam gnam*, e Mauro Mou con Lara Farci che interpretano *Emma*.A completare il panorama artistico, si susseguono le performance di Niccoló Fettarappa, Lorenzo Guerrieri, Patrizia Camatel, Andrea Chiapasco ed Emanuele Franco, Silvia Elena Montagnini, Giorgia Calandrini e Dafne Tinti, ciascuno portando con sé un bagaglio di esperienze e sensibilità uniche. Il Festival dei Tacchi, quindi, si conferma non solo un evento culturale di rilievo, ma anche un vero e proprio laboratorio di idee, un luogo di incontro e di scambio, un invito a riscoprire la bellezza e la complessità del mondo che ci circonda.
Festival dei Tacchi: Stupore, Arte e Identità Sarda
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