Un drappeggio di velluto cremisi, intarsiato da fili d’oro che ne accrescono la nobiltà, si erge a cornice, evocando con forza l’aura dei teatri lirici ottocenteschi, testimoni di un’epoca in cui l’opera era specchio e motore di passioni e ideali. Questo gesto scenografico introduce lo spettatore nel cuore del dramma donizettiano, *La favorita*, un’opera che, pur radicandosi in un passato storico, dialoga con le inquietudini e le sensibilità di epoche successive. La firma scenografica di Francesco Zito si rivela cruciale nell’interpretazione complessiva.L’allestimento, applaudito dal pubblico cagliaritano, si caratterizza per un sapiente gioco di trasposizioni temporali e stilistiche. Zito, con una scelta registica audace, non si limita a riproporre l’ambientazione cinquecentesca indicata da libretto, ma la filtra attraverso la lente del Romanticismo, offrendo una visione inedita e suggestiva. Questa interpretazione, nata al Teatro Massimo di Palermo e magistralmente orchestrata dalla regia di Allex Aguilera, si distacca dalle convenzioni, arricchendo l’opera di nuove sfumature e significati.Beatrice Venezi, al suo esordio alla guida dell’orchestra, dimostra una direzione musicale di notevole finezza. Con leggerezza e dinamismo, esalta le peculiarità del belcanto donizettiano, senza mai voler eclissare la potenza espressiva delle voci. L’equilibrio trovato tra orchestra, coro (preparato con cura da Giovanni Andreoli) e solisti è impeccabile, sottolineando la profonda comprensione che Venezi ha dell’opera.Nozomi Kato incarna Leonora con una performance vocale e interpretativa di grande impatto emotivo. Antonino Siragusa, nei panni di Fernando, si rivela all’altezza del ruolo, esprimendo la complessità del personaggio con intensità e convinzione. Gli altri membri del cast, tra cui Damiano Salerno (Alfonso), Ramaz Chikviladze (Baldassarre), Andrea Schifaudo (Don Gasparo) e Michela Varvaro (Ines), contribuiscono a creare un quadro corale vivido e coinvolgente.Le scenografie, concepite secondo la tradizione italiana, non sono semplici decorazioni di sfondo, ma elementi narrativi che amplificano l’azione scenica. Le tele dipinte, con le loro prospettive ingannevoli, suggeriscono una profondità infinita, creando un’illusione di vastità che amplifica il senso di dramma. L’uso sapiente della luce, curato da Luis Perdiguero, crea un’atmosfera onirica, esaltando i colori e le forme delle scenografie. La sua abilità si manifesta nella creazione di un gioco di luci e ombre che sottolinea la tensione emotiva dei personaggi e la drammaticità degli eventi. In particolare, la scena ambientata nell’isola di Leon, con il suo coro femminile dai costumi delicati e luminosi, rappresenta un momento di rara bellezza estetica.*La favorita* è un grand’opéra che fonde l’eleganza del gusto italiano con la passione e la teatralità della tradizione francese. Questa versione, presentata a Cagliari con un cast e una direzione musicale esordienti, offre al pubblico un’esperienza indimenticabile, testimoniando la vitalità e la capacità di rinnovamento del teatro lirico. Un’opera che, pur raccontando una storia d’amore tormentata, pone interrogativi universali sulla natura umana, il potere e il destino.
*La favorita*: un’opera tra passato e Romanticismo.
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