Un Viaggio nel Tempo e nella Cultura: la Fondazione Mont’e Prama incontra il Nord ItaliaIl fascino antico del Sinis, scrigno di misteri e testimonianze millenarie, ha incrociato il fervore culturale del nord Italia in due eventi significativi a Lecco e Pavia. La Fondazione Mont’e Prama, custode di un patrimonio archeologico unico al mondo, ha offerto al pubblico lombardo un’immersione profonda nella storia e nell’identità sarda, rafforzando legami e aprendo nuovi orizzonti di conoscenza.Le conferenze, ospitate con prestigio presso il Palazzo delle Paure di Lecco e il Castello Visconteo di Pavia, hanno rappresentato un’occasione irripetibile per avvicinare la comunità sarda della diaspora e gli appassionati di archeologia a un racconto vivido e coinvolgente del passato. Al centro, la presentazione di “Giganti prima dei Giganti”, curata da Giorgio Murru, esperto scientifico della Fondazione, arricchita dalle evocative immagini di Nicola Castangia. Questo lavoro esplora le complesse origini e il significato dei monumentali sculture, sfidando le interpretazioni convenzionali e aprendo nuove prospettive sulla civiltà che le ha create.Le archeologhe Ilaria Orri e Nicoletta Camedda hanno poi guidato il pubblico in un affascinante viaggio alla scoperta del Parco Archeologico Naturale del Sinis, un paesaggio intriso di storia e simbolismo. Attraverso ricostruzioni virtuali, analisi scientifiche e aneddoti storici, le esperte hanno svelato i segreti di questo sito eccezionale, stimolando la curiosità e l’interesse del pubblico presente. Anthony Muroni, presidente della Fondazione Mont’e Prama, ha sottolineato l’importanza di queste iniziative per la valorizzazione del patrimonio sardo e per il rafforzamento dei legami con la comunità espatriata. “Queste collaborazioni con i Circoli culturali sardi sono fondamentali per seminare i semi di una cultura condivisa, promuovendo un dialogo continuo tra passato e presente,” ha affermato. Le conferenze rappresentano un ponte ideale per avvicinare le persone alle radici della storia, raccontando storie che parlano di identità, resilienza e ingegno umano.L’evento di Lecco ha visto i saluti di Giuseppe Tiana, presidente del Circolo Amsicora, che ha evidenziato il valore di questi incontri come momento di condivisione e rafforzamento dell’identità culturale. Il direttore del sistema museale urbano lecchese, Mauro Rossetto, ha poi sottolineato come la storia archeologica sia il risultato di un complesso intreccio di culture, ognuna delle quali ha contribuito a plasmare il paesaggio culturale. Nicolò Donati, conservatore del Museo Archeologico Lecco, ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza di promuovere la conoscenza e la comprensione del patrimonio culturale come strumento di crescita personale e collettiva.A Pavia, la presidente del Circolo Logudoro, Paola Pisano, ha espresso la volontà di condividere con il pubblico l’inestimabile patrimonio storico e culturale della Sardegna, superando i confini dell’isola. Un intervento significativo è stato quello del sindaco Michele Lissia, che ha sottolineato la crescita della Sardegna e il legame affettivo e culturale che unisce la sua città all’isola. Alessandra Ferraresi, presidente dell’Associazione Amici dei Musei, ha infine evidenziato il valore di queste occasioni come momento di scambio e condivisione, rafforzando il dialogo tra territori e comunità.Questi eventi si inseriscono in un programma più ampio di iniziative volte a promuovere la conoscenza del patrimonio sardo, con l’obiettivo di attrarre visitatori e di sostenere lo sviluppo locale. L’appuntamento estivo con il Festival della Fondazione a Cabras offre l’opportunità di immergersi completamente nell’atmosfera unica del Sinis, tra archeologia, cinema, letteratura e musica. Un viaggio nel tempo e nella cultura che invita a scoprire le radici di un’identità millenaria, tra i Giganti di pietra che vegliano sul paesaggio e le storie che si tramandano di generazione in generazione.
Mont’e Prama: un viaggio culturale dal Sinis al Nord Italia
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