La Sardegna avvia ufficialmente il percorso legislativo per l’adeguamento alla normativa nazionale denominata “Salva Casa”, un provvedimento centrale nell’agenda del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. L’avvio formale è segnato dalla comunicazione ufficiale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), indirizzata alla Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, e al Presidente del Consiglio Regionale, Piero Comandini. Il testo proposto dalla Giunta regionale, che ambisce a riformulare il quadro normativo legato all’edilizia e all’urbanistica, ha superato il primo vaglio in commissione Governo del Territorio. L’approvazione, ottenuta con il sostegno della coalizione di centrosinistra e l’astensione delle forze di centrodestra, segna un momento cruciale, ma non privo di sfumature.Il disegno di legge sardo non si limita a una mera trasposizione delle disposizioni nazionali. Pur recependo i principi generali del decreto “Salva Casa”, l’esecutivo regionale intende operare una revisione attenta e mirata, inserendo elementi di adattamento alle specificità territoriali e alle esigenze locali. Questo approccio riflette una volontà di non recepire integralmente la normativa nazionale, ma di declinarla in modo più appropriato al contesto sardo, tenendo conto delle sue peculiarità geografiche, demografiche ed economiche.Il “Salva Casa” nazionale, promossa dal governo, mira a semplificare le procedure edilizie, incentivare la riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente, contrastare l’abusivismo edilizio e favorire l’accesso alla casa, in particolare per le fasce più deboli della popolazione. L’interpretazione sarda, tuttavia, si prefigge di ampliare queste finalità, con una particolare attenzione alla valorizzazione del paesaggio e alla tutela dell’ambiente, due elementi fondamentali per l’identità e lo sviluppo sostenibile dell’isola.Si prevede che il provvedimento, nel suo iter parlamentare, sarà oggetto di un ampio dibattito, con la necessità di conciliare le esigenze di accelerazione delle procedure burocratiche con la salvaguardia dei principi di sostenibilità ambientale e di pianificazione territoriale. L’adeguamento regionale sarà quindi un banco di prova importante per verificare la capacità del legislatore di trovare un equilibrio tra le diverse istanze, garantendo un quadro normativo chiaro, efficace e al servizio del territorio. Il futuro della legislazione sarda sull’edilizia si prospetta quindi complesso, ma potenzialmente in grado di offrire un modello di interpretazione e applicazione delle norme nazionali, più sensibile alle esigenze specifiche del contesto regionale.
Sardegna, via libera al Salva Casa: un’interpretazione regionale
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