Sulla pietra grezza della gradinata di piazza Gramsci, a Orgosolo, si dispiega un’esplosione cromatica che racconta un’eco di sofferenza e un grido di speranza: un murale dedicato alla Palestina. I colori della bandiera araba – rosso, nero, bianco e verde – si fondono in una composizione potente, accompagnati dalla chiara e inequivocabile scritta “Palestina Libera”, un atto di testimonianza che trascende i confini geografici e si fa portavoce di un’empatia profonda. L’opera, realizzata da un collettivo di artiste orgolnesi, emerge come un simbolo tangibile di solidarietà umana, un rifiuto silenzioso ma eloquente di fronte alle tragiche notizie provenienti dalla Striscia di Gaza, dove la popolazione civile affronta una crisi umanitaria di proporzioni drammatiche. L’iniziativa, formalmente comunicata alle autorità comunali, si inserisce in un contesto storico e geopolitico segnato da tensioni crescenti e da un rinnovato interesse verso la questione palestinese, spesso relegata ai margini del dibattito pubblico.L’ideazione del murale è attribuita a Lina Sanna, artista orgolese e figura di spicco nel panorama della street art barbaricinese. La Sanna, con la sua visione artistica e il suo impegno sociale, ha saputo catalizzare l’energia di altre artiste locali, trasformando un sentimento di dolore in un’opera d’arte collettiva. “Volevamo essere vicini a chi soffre,” spiega l’artista, sottolineando l’intento primario dell’iniziativa, motivata da un desiderio genuino di compassione e di vicinanza. La realizzazione del progetto, originariamente concepita a gennaio, è stata ritardata dalle avverse condizioni meteorologiche, un elemento che ha evidenziato la necessità di un impegno corale e collaborativo. “Ho proposto l’idea, ma la realizzazione è merito di tutte,” ribadisce Lina Sanna, esaltando il valore del lavoro di gruppo e sottolineando che l’opera non avrebbe potuto essere portata a termine se non attraverso la condivisione di competenze, esperienze e una profonda coesione di intenti.Il murale di Orgosolo, dunque, non è semplicemente un’espressione artistica, ma un atto politico e sociale di notevole impatto emotivo e simbolico, un faro di speranza in un momento di profonda incertezza e un invito alla riflessione sulla complessità della questione palestinese e sulla necessità di promuovere la pace e la giustizia sociale. Rappresenta, inoltre, una testimonianza della vivacità culturale e dell’impegno civico della comunità orgolnese, un luogo dove l’arte si fa strumento di denuncia e di solidarietà.
Orgosolo: un murale per la Palestina, grido di speranza e solidarietà.
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