Un denso velo di fumo acre ha oscurato la mattinata a Santa Maria del Cedro, quando un incendio di vaste proporzioni si è scatenato lungo via degli Ulivi, minacciando abitazioni e infrastrutture vitali.
Le fiamme, alimentate da un’abbondante biomassa secca – residui di vegetazione spontanea, erba arsa e foglie cadute – si sono propagate rapidamente, estendendosi su un’area significativa confinante con la strada provinciale, il piazzale ferroviario e le proprietà residenziali.
L’evento, verificatosi in un periodo dell’anno caratterizzato da elevato rischio incendiario – condizioni climatiche siccitose, temperature elevate e venti moderati – ha destato apprensione tra i residenti, sebbene fortunatamente non si siano registrati feriti o danni strutturali diretti.
Il disagio principale è derivato dalla pesante nuvola di fumo, che ha reso difficoltosa la respirazione e ha compromesso la visibilità, richiedendo l’intervento di unità di protezione civile per supportare la popolazione e monitorare la qualità dell’aria.
Il tempestivo intervento dei vigili del fuoco, giunti dal distaccamento di Scalea a bordo di un mezzo attrezzato con modulo antincendio, ha permesso di arginare la propagazione delle fiamme e di dominarle completamente attorno alle 13:00.
L’operazione di spegnimento, complessa e dispendiosa in termini di risorse, ha richiesto una gestione attenta dei flussi di traffico e una coordinazione efficace tra le diverse squadre di soccorso.
Al di là dell’immediato spegnimento, è in corso un’indagine approfondita per determinare le cause dell’incendio.
L’attenzione si concentra sull’esclusione di possibili cause dolose, come l’accensione incontrollata di fuochi o l’abbandono di mozziconi di sigaretta, ma si stanno anche valutando fattori naturali, come fulmini o reazioni chimiche spontanee, e l’impatto di possibili negligenze nell’esecuzione di lavori agricoli o nella manutenzione del territorio.
L’episodio evidenzia la vulnerabilità del territorio calabrese al rischio incendi boschivi, un problema complesso e multifattoriale che richiede un approccio integrato, basato sulla prevenzione, sulla sensibilizzazione della popolazione e sull’implementazione di misure di gestione attiva del paesaggio, come la pulizia della vegetazione spontanea e la realizzazione di fasce tagliafuoco.
La rapida risposta dei vigili del fuoco e l’assenza di feriti costituiscono un elemento positivo, ma non devono far dimenticare l’importanza di una vigilanza costante e di un impegno collettivo per la tutela del patrimonio naturale e la sicurezza delle comunità locali.