25 febbraio 2025 – 08:45
Il confronto tra il generale Roberto Vannacci e l’onorevole Marco Rizzo, annunciato per il prossimo mercoledì 26 febbraio a Torino, ha già riscosso un grande interesse, con tutte le disponibilità esaurite in poco tempo. L’incontro, promosso dal sindacato di polizia Siulp, si preannuncia come un’occasione imperdibile per discutere di temi cruciali legati alla sicurezza, all’ordine pubblico e alle politiche per la tutela dei cittadini e delle forze dell’ordine. La partecipazione di ben 400 persone conferma l’importanza del dibattito che verrà affrontato.Il focus principale della discussione sarà incentrato sulla delicata questione della sicurezza e dell’inclusione sociale, evidenziando le possibili contraddizioni che possono emergere. Negli ultimi anni, il concetto di Diversità, Equità e Inclusione (D.E.I.) ha influenzato profondamente il modo in cui vengono affrontate le questioni legate all’immigrazione e alla sicurezza. Tuttavia, sorge la domanda su fino a che punto il politicamente corretto abbia trasformato tali temi in tabù ideologici.Si evita spesso di distinguere tra immigrazione regolare e clandestina, tra coloro che cercano opportunità legittime e chi alimenta degrado e criminalità. Il controllo viene troppo facilmente etichettato come discriminazione, mentre le periferie diventano sempre più problematiche e le forze dell’ordine operano con risorse limitate e tutele insufficienti. La paura cresce tra i cittadini mentre la certezza della pena appare sempre più labile.Rizzo e Vannacci si confronteranno anche su altre importanti questioni: è possibile parlare di equità se la sicurezza viene sacrificata sull’altare di un’accoglienza senza regole? L’inclusione sociale è effettiva se porta alla creazione di quartieri ghettizzati e tensioni sociali in aumento? La concessione della cittadinanza indipendentemente dalla residenza garantisce veramente coesione sociale?In un contesto europeo dove le forze dell’ordine sono spesso accusate di discriminazione senza considerarne le difficoltà operative e i rischi affrontati quotidianamente dagli agenti sul campo, emerge la necessità di una riflessione approfondita su quale sia la strada migliore da seguire per garantire sicurezza ed equità nella società contemporanea.