Un’onda di calore africano, persistente e intensa, continuerà a plasmare le condizioni meteorologiche sulla penisola italiana fino a metà settimana. L’anticiclone subtropicale, radicato sopra il Mediterraneo, garantisce un cielo sereno e soleggiato su gran parte del territorio, favorendo un accumulo significativo di energia solare e un innalzamento generalizzato delle temperature. Le previsioni indicano un’estesa stabilità atmosferica che durerà almeno fino a domenica, con la quasi totale assenza di precipitazioni, ad eccezione di qualche isolato e breve rovescio, più probabile nelle zone alpine, soprattutto nelle aree circostanti le Dolomiti, dove l’orografia favorisce la formazione di nubi temporalesche.Le temperature massime continueranno a salire, raggiungendo valori significativi che metteranno a dura prova la capacità di adattamento del corpo umano. Si prospettano punte tra i 35 e i 36 gradi Celsius in gran parte dell’Italia, con picchi localizzati ancora più elevati. Firenze e Bologna si preparano a sfiorare i 38 gradi, Roma a superare i 37, mentre Sicilia e Sardegna, esposte in maniera più diretta all’irraggiamento solare, potrebbero raggiungere i 40 e i 42 gradi rispettivamente. Questi valori, per la loro intensità e persistenza, sollevano preoccupazioni per la salute pubblica, in particolare per le fasce di popolazione più vulnerabili come anziani, bambini e persone con patologie preesistenti.Tuttavia, la stabilità atmosferica non sarà eterna. A partire dal pomeriggio del 15, un’instabilità di origine atlantica, proveniente dalla regione normanna, inizierà a intaccare il fronte caldo. Questa perturbazione, seppur di dimensioni contenute, porterà con sé un flusso d’aria più fresco e umido, innescando una reazione chimica complessa: l’energia immagazzinata dal suolo, riscaldato in modo intensivo nei giorni precedenti, si convertirà in fenomeni temporaleschi, con potenziale di intensità elevata. Le raffiche di vento, i fulmini e le precipitazioni intense potrebbero causare disagi e danni localizzati. Il cambiamento sarà brusco e potrebbe cogliere impreparati molti. La gestione del rischio idrogeologico, in particolare nelle aree montane, richiederà particolare attenzione.