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Attentato a Ranucci: analisi forense al centro delle indagini

L’indagine sull’attentato dinamitardo ai danni dell’abitazione del giornalista Sigfrido Ranucci a Pomezia si concentra sull’analisi forense dei resti dell’ordigno, opera di un attentatore dilettante, ma non per questo meno pericoloso.

Il team del Raggruppamento Investigativo Scientifico dei Carabinieri (RIS) sta procedendo con estrema cautela e meticolosità, adottando protocolli standard per la gestione di scene del crimine complesse e potenzialmente contaminate.

L’obiettivo primario è la ricostruzione tecnica dell’esplosione: determinare con precisione la composizione chimica dell’esplosivo utilizzato, il tipo di innesco impiegato e la potenza approssimativa dell’ordigno.
Questa analisi non è meramente accademica; ogni dettaglio, dalle tracce di sostanze chimiche residue alla configurazione dei frammenti, può fornire indizi cruciali per identificare la filiera di approvvigionamento dei materiali e, in ultima analisi, gli artefici dell’atto intimidatorio.
La natura “rudimentale” dell’ordigno non implica una minore gravità dell’evento.

Al contrario, l’utilizzo di componenti facilmente reperibili, tipico di questi contesti, può rendere più ardua l’individuazione della provenienza e complicare le indagini di tracciamento.

Gli esperti del RIS stanno pertanto escludendo ipotesi e vagliando ogni possibile scenario, confrontando i risultati con banche dati di esplosivi e confrontando le impronte chimiche con casi simili.

L’attentato, fortunatamente, non ha causato feriti, ma la potenziale gravità dell’evento solleva preoccupazioni di carattere più ampio.

Oltre alla dimensione della ricerca di responsabilità penale, l’episodio incide sulla libertà di informazione e sulla sicurezza dei giornalisti.

L’intimidazione, anche se sventata, può avere un effetto chilling sulla capacità dei media di svolgere il proprio ruolo di controllo e di denuncia.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, non si limitano all’analisi tecnica dei reperti.
Si stanno seguendo anche piste investigative di natura più ampia, verificando eventuali collegamenti con inchieste giornalistiche in corso e raccogliendo testimonianze.

L’attenzione è rivolta a individuare possibili soggetti interessati a intimidire il giornalista e a bloccare o disincentivare il suo lavoro.
La tutela della libertà di stampa e la sicurezza dei professionisti dell’informazione rappresentano un imperativo per le istituzioni democratiche, e questo attentato richiede una risposta forte e tempestiva.

L’auspicio è che l’inchiesta possa portare a una rapida identificazione e assicurazione alla giustizia dei responsabili, ristabilendo un clima di sicurezza e fiducia nella capacità dello Stato di proteggere chi esercita il diritto di cronaca.

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