Greta Scarano, trentotto anni, romana di nascita e regista rivelazione con “La vita dei grandi”, premio Nastro d’argento al miglior esordio alla regia, ha rilasciato un’intervista a margine della sua crescente popolarità, offrendo uno spaccato intimo e complesso sulla sua visione artistica e il suo impegno civile. L’intervista, concessa all’ANSA, non si limita a una semplice disamina del suo percorso, ma si configura come un’esplorazione delle sue aspirazioni future, delle influenze che hanno plasmato il suo cinema, e del suo profondo legame con una certa sensibilità estetica e sociale.Scarano, con una lucidità rara per chi si affaccia al mondo del cinema, ha delineato il suo approccio alla regia, evidenziando come la narrazione, per lei, sia un atto di scoperta e di dialogo con la realtà. Non si tratta di imporre una visione, ma di creare uno spazio di riflessione, un invito a guardare il mondo da prospettive inesplorate. La sua preferenza per determinati registi, che lei stessa definisce come “maestri dell’empatia”, rivela una ricerca costante di figure capaci di sondare l’animo umano con coraggio e compassione.Il concetto di “sguardo femminile” emerge non come un’etichetta, ma come un modo per sottolineare la sua intenzione di raccontare storie con una particolare attenzione alle sfumature emotive, alle relazioni interpersonali e alle dinamiche di potere spesso silenziate. Si tratta di una prospettiva che non esclude, ma arricchisce, permettendo di cogliere la complessità dell’esperienza umana in tutta la sua pienezza.L’intervista non ha tralasciato aspetti più personali, tra cui le sue idiosincrasie artistiche e le sue passioni al di fuori del cinema. La sua profonda sensibilità emerge anche nella sua preoccupazione per le questioni globali, in particolare per la drammatica situazione umanitaria a Gaza, dove la disumanità e la sofferenza appaiono inaccettabili. La sua empatia si estende anche al mondo animale, testimoniando una visione del mondo improntata al rispetto per ogni forma di vita.In definitiva, l’intervista a Greta Scarano si presenta come un ritratto a tutto tondo di una giovane regista consapevole del suo ruolo e del suo potere, desiderosa di utilizzare il linguaggio cinematografico per raccontare storie che commuovano, fanno riflettere e stimolano al cambiamento. Un’artista che, con la sua opera, non solo intrattiene, ma contribuisce a costruire un mondo più giusto e compassionevole.