La riapertura della stagione lirica 2025 all’Arena di Verona ha visto protagonista, con potenza e attualità, “Nabucco” di Giuseppe Verdi, un’opera che trascende il tempo e si proietta con forza nel presente. Più che una semplice rappresentazione, l’evento si è configurato come una riflessione profonda sulle dinamiche del conflitto, sulla fragilità della condizione umana e sulla perenne ricerca di redenzione, un eco inquietante alle drammatiche vicende che infiammano il Medio Oriente e, in particolare, al tragico evento del 7 ottobre 2024 e alle sue conseguenze geopolitiche.La presenza illustre di personalità istituzionali come il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e i ministri Giuli, Rocella, Ciriani e Urso, sottolinea la rilevanza culturale e sociale dell’opera, simbolo del Risorgimento italiano e, più in generale, dell’anelito alla libertà e all’identità. Sotto la bacchetta del maestro Pinchas Steinberg, direttore d’eccezione nato in Israele, l’Orchestra dell’Arena ha tessuto un manto sonoro di rara intensità, capace di raprire il pubblico fin dalle prime note dell’ouverture.La regia innovativa e concettuale di Stefano Poda, improntata a una visione tecno-filosofica, ha elevato “Nabucco” a un’esperienza immersiva. L’utilizzo di elementi scenici all’avanguardia e una coreografia di battaglia in scherma inedita, hanno creato un connubio tra tradizione e modernità, esaltando l’impatto emotivo dell’opera. La narrazione si è rivelata un viaggio senza tempo, un’esplorazione universale del conflitto tra potere e oppressione, orgoglio e umiltà, separazione e riconciliazione. Il popolo ebraico, prigioniero della superbia del re babilonese Nabucodonosor, diviene metafora di ogni comunità lacerata dalla guerra e dalla persecuzione, un monito per l’umanità intera.La produzione ha rappresentato una sfida logistica e tecnica senza precedenti per le maestranze dell’Arena, che hanno lavorato instancabilmente per realizzare un’opera di tale portata, con oltre 3.000 costumi e un numero considerevole di artisti coinvolti: 400 tra cantanti, ballerini, figuranti e il Coro, vero cuore pulsante dell’opera verdiana. Il kolossal sarà trasmesso da Rai Cultura sabato 21 giugno, in occasione della Giornata Mondiale della Musica, rendendo accessibile a un pubblico più ampio questo capolavoro.Il cast internazionale, guidato dal baritono mongolo Amartuvshin Enkhbat, interprete di riferimento del repertorio verdiano, e da Anna Pirozzi, interprete di una potente Abigaille, ha garantito una performance vocale di altissimo livello, affiancato da Vasilisa Berzhanskaya, Francesco Meli, Roberto Tagliavini, Carlo Bosi, Gabriele Sagona e Daniela Cappiello. Con un Coro di 160 artisti diretti da Roberto Gabbiani e un’Orchestra di 120 elementi sotto la guida del maestro Steinberg, tornato a Verona dopo 25 anni, l’esecuzione ha raggiunto vette espressive ineguagliabili. L’opera sarà replicata a giugno e luglio, con nuovi debutti nel cast e con l’attesissima interpretazione di Anna Netrebko nel ruolo di Abigaille. “Nabucco” apre le danze di un Festival 2025 ricco di eventi, con cinque titoli operistici, concerti e balletti che si concluderanno il 6 settembre.