L’eco di “San Damiano” risuona ora al Cinema Nuovo Sacher di Roma, un’occasione celebrativa resa ancora più significativa dalla presenza di Nanni Moretti, che ne affianca i registi, Gregorio Sassoli e Alejandro Cifuentes. Più che una semplice proiezione, si tratta di un riconoscimento al valore di un’opera che ha catalizzato l’attenzione del pubblico italiano, trascendendo i confini del cinema indipendente per divenire un fenomeno culturale inaspettato.Il film, distribuito in maniera indipendente a partire dal 10 aprile 2024, ha generato un’onda di passaparola potente e inarrestabile. La sua traiettoria, segnata da ben 323 proiezioni in diverse città italiane, testimonia una risonanza emotiva profonda. Il tour, tuttora in corso con ulteriori 55 proiezioni programmate fino a fine luglio e la prospettiva di estensioni estive, suggerisce una vitalità artistica che sfugge alle logiche commerciali tradizionali.Il piccolo nucleo creativo, guidato da Guendalina Folador (Askesis Film), Gaia Antonini, Annachiara Haerens e i registi stessi, si è dimostrato cruciale nel mantenere un contatto diretto con il pubblico, rispondendo alle richieste e alimentando la conversazione attorno all’opera. Questo approccio partecipativo, un elemento distintivo del successo di “San Damiano”, proietta il film verso un’estate di incontri e proiezioni, mantenendo un ritmo più contenuto ma ugualmente significativo.La rilevanza di “San Damiano” è stata riconosciuta anche dalla rivista digitale iKonoPlast, diretta da Claudio Trionfera, che ha dedicato un numero monografico al film, etichettandolo come un evento spartiacque per il cinema indipendente. L’analisi approfondita della sua genesi, l’esplorazione del suo impatto e le testimonianze di spettatori, studenti e protagonisti offrono una chiave di lettura complessa e stimolante.”San Damiano” racconta la storia di Damian, un trentacinquenne polacco che, con cinquanta euro in tasca, abbandona la Polonia e si rifugia a Roma. La sua discesa nell’ambiente caotico e degradato di Termini non lo porta a integrarsi nella comunità dei senzatetto, ma lo spinge a trovare rifugio in una torre delle Mura Aureliane, trasformando quel luogo abbandonato in un’improbabile dimora. La narrazione si interroga sulla possibilità di redenzione e ricostruzione personale in un contesto di marginalità e precarietà.Il racconto di Damian si intreccia con quello di Sofia, una figura carismatica e resiliente che incarna la forza della sopravvivenza. Tra i rumori e le ombre di Termini, emerge una storia d’amore inaspettata, un’oasi di affetto e comprensione che offre a Damian la famiglia che non ha mai conosciuto. “San Damiano” non è solo un documentario sulla Roma nascosta, un ritratto crudo e intenso di un’area urbana complessa, ma anche una riflessione sulla capacità umana di trovare significato e connessione anche nei luoghi più inospitali, un’esplorazione commovente della ricerca di umanità al confine dell’abbandono.