Quarant’anni dopo: Riflessioni, Eredità e il Futuro della Musica, a Mezza Via tra Passato e PresenteAntonello Venditti, avvolto da un denso velo di fumo e dal peso di una carriera costellata di successi, si apre in un’intervista che precede l’inizio del tour celebrativo per il quarantesimo anniversario di “Notte prima degli esami”. Le quattro sigarette, consumate in un’attesa carica di significato, fungono da filo conduttore per un discorso ampio, che spazia dalle trasformazioni radicali del panorama musicale contemporaneo all’eredità di una generazione di cantautori che ha cambiato per sempre il volto della musica italiana.La sua generazione, racconta Venditti, si caratterizzava per un profondo senso di cameratismo, un’alleanza artistica e intellettuale in cui la competizione era secondaria rispetto alla condivisione di un progetto comune: “Eravamo un nucleo coeso, uniti dalla volontà di innovare, di elevare la musica popolare italiana.” Il desiderio di lasciare un’impronta duratura lo ha spinto a proporre una legge per includere la musica nella Costituzione, un atto simbolico che, con un sorriso amaro, immagina di vedere riconosciuto anche post mortem.Il confronto con il presente è impietoso. Il sistema dei talent, con la sua logica spietata, produce meteore destinate a svanire rapidamente, sommergendo, come in un ciclo inesorabile, le speranze e le fatiche di chi le precede. I giovani artisti, catapultati in un vortice di successo effimero, rischiano di perdere di vista l’essenza stessa della loro arte. La pressione di creare hit estive, l’invidia, la competizione, la necessità di essere costantemente al passo con le ultime tendenze, tutto questo sacrifica la profondità, la ricerca, l’autenticità. “Nasci con il soldout incorporato,” osserva Venditti, “ma il soldout è una conquista, non un diritto.”Nonostante le critiche, Venditti individua segnali di speranza. Figure come Achille Lauro, con la sua ricerca di una estetica ricercata, diventano per lui fonte di ispirazione, dimostrando che è ancora possibile sperimentare e innovare nel panorama musicale attuale. Il rapporto con Ultimo, basato sulla collaborazione e la condivisione, si rivela fecondo, aprendo nuove prospettive interpretative e stimolando la crescita artistica di entrambi. “Lavorare con lui significa scavare a fondo, scoprire angoli nascosti nelle mie canzoni,” confida.”Notte prima degli esami”, un brano nato quasi per caso, si è trasformato in un’icona generazionale, un inno alla giovinezza che si rinnova di anno in anno, capace di toccare le corde dell’animo di ogni studente. Venditti la definisce la sua personale versione di “Forever Young”, un canto che muta significato a seconda del momento storico e delle esperienze individuali. Il tour celebrativo non è solo una retrospettiva, ma un’occasione per ripercorrere un percorso artistico ricco di successi, riproponendo brani classici come “Lilly” e “Raggio di luna”, quest’ultima un potente messaggio pacifista.La scaletta, ancora in fase di definizione, promette sorprese e un’esperienza intensa per il pubblico. Venditti, consapevole della sua evoluzione artistica, si propone di essere più conciso e focalizzato, pur mantenendo il suo trademark: raccontare storie con passione e profondità. L’assenza di una tappa a Macerata, luogo legato a un ricordo doloroso, lascia un vuoto, ma alimenta la speranza di un futuro incontro, un gesto simbolico che suggella un legame indissolubile. Il tour è, in definitiva, un ponte tra passato e presente, un omaggio a un’epoca di grandi ideali e una riflessione sul futuro della musica e sulla responsabilità di chi la fa.