La7 prepara un nuovo tassello per il suo palinsesto, una proposta che si prefigge di rivoluzionare il concetto di informazione nel preserale televisivo.
L’imminente debutto, previsto nelle prossime settimane, segna l’ingresso di un format inedito, destinato a occupare la delicata fascia oraria tra le 18:30 e l’edizione serale del telegiornale, prendendo il posto del game show “Famiglie d’Italia”.
I dettagli, al momento, sono custoditi con riserbo, ma l’annuncio dell’ingresso di Pino Rinaldi nella squadra del TgLa7, firmato dal direttore Enrico Mentana, rivela le intenzioni del progetto.
Il nuovo programma si distanzia radicalmente dalle dinamiche che spesso caratterizzano l’informazione televisiva, quella tendenza a spettacolarizzare la cronaca, a ridurne i protagonisti a meri elementi di intrattenimento, sacrificando l’umanità e la complessità dei fatti.
Pino Rinaldi, figura giornalistica di comprovata esperienza, è stato scelto proprio per la sua capacità di restituire alla cronaca una dimensione di rispetto e di profondità, libera da sensazionalismo e manipolazione.
L’obiettivo primario è quello di offrire al pubblico storie reali, radicate nel tessuto sociale italiano, evitando accuratamente la retorica semplificatrice e l’approccio sensazionalistico che ha spesso infiammato il dibattito estivo.
Il ricordo dei casi più mediatici, come quello di Garlasco, serve da monito: è necessario focalizzarsi sulla sofferenza delle vittime, spesso marginalizzate e dimenticate nella frenesia della narrazione giudiziaria.
L’impostazione del programma si rifà a principi garantisti, evitando la logica della “caccia al colpevole” e dedicando spazio anche a quelle storie dove l’accusa si è rivelata ingiusta, dove individui sono stati erroneamente accusati o condannati.
L’attenzione sarà rivolta ai diritti fondamentali, alle libertà individuali e al supporto delle vittime e dei loro familiari, restituendo dignità a storie spesso distorte e incomplete.
La formula, dinamica e coinvolgente, prevederà collegamenti in diretta, inviati sul campo e la presenza di ospiti qualificati, per offrire al pubblico un quadro completo e approfondito dei fatti.
Per Pino Rinaldi, questa rappresenta un ritorno alle origini, un’evoluzione rispetto alle precedenti esperienze in Rai, che lo vedono tornare a un ruolo simile a quello di inviato de “Chi l’ha visto?”, pronto a interpretare l’attualità con un equilibrio tra analisi rigorosa e sensibilità umana.
Questa nuova iniziativa si inserisce in una strategia di La7 volta a diversificare l’offerta informativa, proponendo un programma che si discosta nettamente dai format leggeri e seriali che animano i preserali delle altre reti generaliste.
Il progetto si configura come un elemento chiave nell’arricchimento del palinsesto de La7, un canale che punta sempre più sull’informazione di qualità, prodotta internamente e trasmessa in diretta, un modello che spazia da “Omnibus” ai programmi serali come “Coffee Break”, “L’Aria che Tira”, “La Torre di Babele”, “Otto e Mezzo” e, naturalmente, il telegiornale, consolidando l’identità di una rete impegnata a offrire al pubblico una prospettiva originale e indipendente.