L’Unione Europea riposiziona il diritto alla casa al centro dell’agenda politica, lanciando una consultazione pubblica volta a rimodellare le normative sugli aiuti di Stato nel settore abitativo. L’iniziativa, guidata dalla Vicepresidente Esecutiva Teresa Ribera, figura di spicco del Partito Socialista Europeo in una Commissione dominata dall’orizzonte politico del PPE, riflette un impegno strategico dei socialisti europei a trasformare l’accesso alla casa in una priorità condivisa. Parallelamente, l’istituzione di una commissione parlamentare dedicata, sotto la guida di Irene Tinagli, sottolinea l’urgenza e l’importanza politica del tema.La crisi abitativa, che affligge sempre più famiglie e giovani in tutta Europa, si rivela ben più di un semplice problema di mercato: si configura come una grave emergenza sociale, capace di generare disuguaglianze, frustrazioni e ostacolare la coesione territoriale. Le attuali normative, pur consentendo il sostegno all’edilizia sociale per le fasce più vulnerabili senza limiti di compensazione, si dimostrano inadeguate a fronteggiare la crescente inaccessibilità degli alloggi, un fenomeno che investe settori sempre più ampi della popolazione, soprattutto nelle aree metropolitane e nei centri urbani.La revisione in corso mira a introdurre una maggiore flessibilità nell’applicazione delle regole esistenti, aprendo la strada a soluzioni innovative e mirate. Si intende favorire un approccio più strategico e coordinato, che tenga conto delle specificità territoriali e delle diverse esigenze delle comunità locali. La consultazione pubblica, aperta fino a luglio, rappresenta un momento cruciale per raccogliere contributi e suggerimenti da parte di cittadini, enti locali, operatori del settore e autorità pubbliche, al fine di definire un quadro normativo più efficace e inclusivo.L’obiettivo non è solo quello di incentivare la costruzione di nuove abitazioni a prezzi accessibili, ma anche di promuovere la riqualificazione del patrimonio esistente, di favorire l’accesso al credito per l’acquisto o l’affitto della prima casa, e di contrastare fenomeni di speculazione immobiliare. Si guarda con attenzione anche alle forme abitative innovative, come il co-housing, l’edilizia temporanea e le forme di housing sociale cooperativo, capaci di rispondere a bisogni abitativi specifici e di promuovere la partecipazione attiva dei cittadini. La Commissione intende inoltre incentivare l’integrazione di politiche abitative all’interno di strategie più ampie di sviluppo urbano sostenibile, promuovendo la creazione di quartieri inclusivi, accessibili e resilienti. La nuova normativa si pone quindi come uno strumento essenziale per costruire un’Europa più giusta e coesa, dove il diritto a un alloggio dignitoso sia garantito a tutti.