L’incidenza fiscale italiana, misurata come rapporto tra la somma complessiva di imposte, tasse e contributi sociali netti e il Prodotto Interno Lordo (PIL), presenta nel 2024 una dinamica significativa, raggiungendo il 42,6%.
Questo dato segnala un incremento rispetto al 41,4% registrato nel 2023, posizionandosi come il valore più elevato a partire dal 2020.
Quest’anno, il crollo del PIL causato dalla pandemia aveva temporaneamente innalzato la pressione fiscale al 42,9%.
Tuttavia, l’aumento osservato nel 2024 non deve essere interpretato isolatamente, ma inserito in un quadro economico e politico più ampio.
Un’incidenza fiscale elevata, pur riflettendo la capacità dello Stato di finanziare servizi pubblici essenziali, come sanità, istruzione, sicurezza e infrastrutture, solleva interrogativi cruciali circa la sua efficacia e i suoi effetti sull’economia.
L’analisi comparata con altri paesi industrializzati rivela che l’Italia si colloca costantemente tra le nazioni con la pressione fiscale più alta.
Questa condizione incide non solo sulla competitività delle imprese, gravate da un carico fiscale maggiore rispetto ai loro concorrenti internazionali, ma anche sul potere d’acquisto delle famiglie e sugli incentivi al lavoro e all’investimento.
È importante distinguere tra imposte dirette, che colpiscono il reddito e il patrimonio, e imposte indirette, applicate sui consumi e sui trasferimenti.
La composizione di questo mix fiscale ha un impatto differente sulla distribuzione della ricchezza e sull’equità sociale.
Un’eccessiva dipendenza dalle imposte indirette, ad esempio, tende a colpire in misura maggiore le fasce di reddito più basse.
Inoltre, l’incidenza fiscale è strettamente legata alla capacità di evasione fiscale.
Un’evasione diffusa riduce le entrate pubbliche e distorce il sistema fiscale, costringendo lo Stato ad aumentare le aliquote per compensare la perdita di gettito.
Combattere l’evasione, quindi, non è solo un imperativo di equità, ma anche un fattore cruciale per la sostenibilità delle finanze pubbliche.
L’attuale situazione fiscale italiana, caratterizzata da un’incidenza elevata e da una persistente pressione sul contribuente, richiede un ripensamento strutturale del sistema tributario.
Riforme mirate a semplificare il sistema, ridurre la distorsione e incentivare la crescita economica sono fondamentali per garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche e promuovere un’equa distribuzione dei costi e dei benefici della tassazione.
Il dibattito sulla riforma fiscale, quindi, non è solo una questione tecnica, ma un elemento centrale della politica economica del Paese.






